Eventi e cultura
22 Agosto 2024
La trentasettesima edizione dei Buskers si apre tra le polemiche per l’ingresso a pagamento. C’è meno pubblico, ma non manca lo spettacolo, tra gli artisti talentuosi e le novità dei talk e delle mostre

Buskers. Il talento c’è, mancano le persone

di Redazione | 3 min

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Nell’insolita e “nuova” location che ruota attorno a Corso Ercole I d’Este ha preso ufficialmente il via la trentasettesima edizione del Ferrara Buskers Festival, che si allontana, così, per la prima volta dal pieno centro cittadino.

Il rivoluzionario format con l’ingresso a biglietto, scelta molto coraggiosa ma che va rispettata, è stato il principale motivo di polemica delle ultime settimane. E, come poteva essere prevedibile, il primissimo impatto con il Festival, a detta di molti appassionati che seguono da sempre la manifestazione, è la mancanza della tradizionale calca che si assiepa in cerchio intorno alle esibizioni degli artisti. E non di certo per la scarsa qualità di chi si esibisce: perché il talento c’è eccome. A mancare, invece, sono proprio i ferraresi: quelli che passeggiando in centro nelle serate di fine agosto si fermavano incuriositi ad assistere alle performance di strada. D’altro canto, però, sono tantissimi i turisti, stranieri e soprattutto provenienti da tutta Italia.

La serata si è aperta con il talk dedicato alla nascita del Festival: è questa una delle grandi novità, azzeccate, dell’edizione 2024, l’ampliamento dell’offerta di intrattenimento. Incontri, mostre e laboratori per i più piccoli nei palazzi di Corso Ercole d’Este e a Parco Massari sono sicuramente un’altra bella faccia, insolita ma molto apprezzata, di questi nuovi Buskers.

Nella limonaia della Prefettura a Palazzo Giulio d’Este, Stefano Bottoni, ideatore della manifestazione nell’ormai lontano 1987, e lo staff dei primi anni di Festival hanno dato ufficialmente il via a questa edizione, con una testimonianza toccante ed emozionante proprio dell’artefice dei Buskers: “Ho avuto il privilegio di essere ascoltato. Quando nella mia officina entrò Lucio Dalla, in un pomeriggio di novembre dell’’87, mi raccontò di aver suonato in strada a Bologna: la sua storia era identica a quello che avevo in mente di fare a Ferrara. ‘Se lo farai, chissà che non venga a suonare’, mi disse mentre usciva”.

La strada molto timidamente inizia a riempirsi, con il pubblico e l’andirivieni di artisti, provenienti da tutto il mondo, con strumenti e attrezzatura di scena, in attesa di dare il via alle danze. L’atmosfera al Parco Massari è molto gradevole, gli stand gastronomici lavorano e la musica comincia a risuonare nell’aria. Si porta a casa grandi applausi lungo i vialetti del parco il gruppo tedesco Ramm Tamm Tilda, tra musica e coinvolgimento del pubblico.

Davanti ai cancelli d’ingresso del Massari, l’esibizione sicuramente più originale di serata: Pick My Pose mantiene la posizione che gli assegnano i passanti, mentre attira l’attenzione lo spettacolo dell’ungherese Imre Bernath. Un’altra novità, i Buskers a Palazzo dei Diamanti: nella splendida cornice rinascimentale del loggiato d’ingresso, le tre ragazze coreane della Yi Seo Band incantano con la loro musica orientale tra tradizione e modernità.

I palazzi di Corso Ercole d’Este si animano: nella limonaia della Prefettura Valerio Aprea, insieme a Gianni Fantoni, ricorda e omaggia Mattia Torre, scomparso prematuramente, mentre a Palazzo Turchi di Bagno apre i battenti la mostra sulla storia dei Buskers. Sull’acciottolato, invece, è la musica a farla da padrona, con spettacoli di tutti i generi: Ataya, S.Taki, Mango Muñeco, Hodmadoddery e Longobuddies da una parte, Lazy Grass String Band e Cosmonautix dall’altra attirano applausi con esibizioni di ogni genere, dalle forme più classiche alla contaminazione musicale.

Sotto la Supeluna blu, alta e grande nel cielo notturno, l’ultima scena è tutta per gli austriaci del Flame Rain Theatre: uno spettacolo pittoresco di fuochi sul Quadrivio Rossettiano che lascia il pubblico a bocca aperta. Si chiude in grande la prima serata di manifestazione degli artisti di strada, ma l’intrattenimento è proseguito nella notte al parco Massari con il Dopofestival.

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