È ferrarese – di Copparo, per la precisione – Raffaele Belvederi, il pm della Procura di Ravenna che ha avanzato la proposta di un decreto penale di condanna nei confronti di Pierluigi Bersani con l’accusa di diffamazione aggravata ai danni dell’allora generale dell’esercito Roberto Vannacci, oggi eurodeputato della Lega.

L’episodio ‘incriminato’ risale al settembre 2023 quando, alla Festa dell’Unità di Ravenna, l’ex ministro aveva commentato così il libro “Il mondo al contrario”: “Quando leggi quelle robe lì pensi: ‘Va bene dai, sciogliamo l’esercito, sciogliamo le istituzioni e facciamo un grandissimo bar‘. Il Bar Italia. Dove puoi dare dell’invertito a un omosessuale, dove puoi dare della fattucchiera a una femminista, dove puoi dare del negro a un nero, dove puoi dire a un ebreo ‘ok la Shoah, ma non esageriamo’. Quel bar lì non sarebbe mai vuoto in Italia. Ma scusate, se in quel bar lì lui puoi dire tutte queste cose, è possibile dare del coglione a un generale? Se parlano da bar, dobbiamo parlare da bar anche noi. Quella non è critica al politicamente corretto, è arretramento della civiltà”.

L’ex segretario – come lui stesso ha riferito a Repubblica – sembra però deciso ad opporsi al decreto e ad annullarlo, andando però a processo, sottolineando però di non aver ricevuto alcuna comunicazione formale del decreto, ma di aver appreso la notizia solamente attraverso gli organi di stampa.

“Si vada pure a processo – ha dichiarato lo stesso Bersani, confermando la volontà di procedere in questo modo -. Così capiremo finalmente se qualcuno, magari con le stellette, può definire anormale un altro essere umano senza per questo insultarlo“.