Mafia nigeriana. Ultimo atto in Cassazione
Si avvicina l'ultimo atto della vicenda processuale nata dalla maxi-inchiesta sulla mafia nigeriana a Ferrara
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La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Ausl di Ferrara, condannandola a pagare 366.890 euro come risarcimento dei danni nei confronti dei famigliari di Cristiano Turati, il 46enne morto - il 20 ottobre 2016 - dopo il ricovero all'ospedale del Delta di Lagosanto
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
La Comune di Ferrara sostiene Cittadini del mondo e parteciperà all’assemblea del 7 maggio alle 18 ricordando che già dal 1993 "la città è diventata più internazionale e colorata"
I dati a fine 2024 appena pubblicati dalla Banca d’Italia e ripresi dall’Ufficio Studi Fisac Cgil fotografano una situazione preoccupante per il sistema del credito nella provincia di Ferrara
La piaga del granchio blu, per ora, non accenna a diminuire anzi, nel giorno dell’arrivo a Ferrara del commissario per l’emergenza nominato dal governo Enrico Caterino, il dato più rilevante è quello che dà la sindaca di Goro Marika Bugnoli: “La raccolta giornaliera è raddoppiata”. Si è infatti passati dalla raccolta di 12 tonnellate (2023) a 21 al giorno (2024) e, se si considera che gli operatori impegnati sono gli stessi, significa che la specie alloctona è in crescita. Insieme a loro il prefetto Massimo Marcesiello, l’assessore regionale Alessio Mammi e il sindaco di Comacchio Pierluigi Negri. Subito prima dell’incontro con la stampa si era tenuto un incontro con tutte le associazioni di categoria, tra queste l’Alleanza delle Cooperative che rappresenta il 98% delle realtà con Chiara Bertelli (direttrice Legacoop Estense), Ruggero Villani (direttore Confcooperative Ferrara), Arianna Silvestri (responsabile settore pesca Legacoop Estense), Vadis Paesanti (responsabile del settore pesca Confcooperative Emilia Romagna) e Massimo Genari (presidente Con.Uno).
Il commissario, dal canto suo, ha il compito di fare sintesi tra le tre regioni maggiormente coinvolte (Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia) e gli enti locali, province e comuni. A questi si aggiungono le università e gli istituti di ricerca che stanno lavorando per capire i motivi “dell’invasione” ma anche quali possono essere le soluzioni.
Oggi le uniche armi a disposizione sono però raccolta e smaltimento con quest’ultimo che potrebbe trasformarsi (almeno in parte) in commercializzazione verso territori più abituati al consumo del granchio blu come gli Stati Uniti ma anche la più vicina Turchia. Da studi universitari (ci sta lavorando l’Università di Ferrara ma sono impegnate anche molte altre università italiane) si sa che naturali predatori sono l’orata e il branzino anche se il maggiore è il Polpo, poco presente nelle nostre coste. Tra questi anche alcuni uccelli o le tartarughe marine, l’attenzione però deve essere rivolta a evitare l’inserimento di specie che, per risolvere un problema, poi ne causano altri.
Oggi, racconta Caterino, abbiamo “scambiato idee su interventi per la cattura e lo smaltimento oltre a cercare di salvaguardare la biodiversità”. “C’è un impegno importante da parte del Governo – assicura il commissario – con i Ministeri di agricoltura e ambiente che stanno cercando soluzioni efficaci”. Mammi sottolinea invece l’impegno della Regione nel mettere altri fondi dopo il milione di euro messo nel 2023 e quello nel 2024 che però si sta esaurendo.
Si tratta di fondi essenziali per i lavoratori del settore che vengono pagati (nel 2024) 1,5 €/kg per il granchio blu pescato. In molti casi si tratta dell’unica attività che riescono a portare avanti perché la produzione di vongole veraci è calata del 60\70% a Goro mentre a Comacchio, non avendo acque basse da recintare, è azzerata. A esserne colpiti sono 1200 pescatori per il paese di Marika Bugnoli e 400 per la cittadina lagunare, a questi si aggiungono le famiglie che contano sul loro apporto.
I due paesi avevano il 55% della produzione italiana di vongole veraci e il 40% di quella europea. Oggi si trovano in ginocchio a causa di una “situazione inedita”, come la definisce Caterino, con ogni probabilità dovuta ai cambiamenti climatici e all’innalzamento medio delle temperature che hanno reso i nostri mari un habitat ideale per il granchio blu. “Quel che accade in natura – dice Negri – è colpa dell’uomo”.
L’Alleanza delle Cooperative, per bocca di Chiara Bertelli, fa sapere che quello con il commissario è stato “un incontro positivo” nel quale “ha ascoltato attentamente le nostre esigenze e anche la situazione produttiva delle cooperative locali”. “Abbiamo sottolineato – dice – che le cooperative e i loro soci si sono rimboccati le maniche per pescare e smaltire il granchi blu ma anche continuare la produzione proteggendola con recinti dove possibile”. È anche per questo che a Goro (a Comacchio come scritto non è stato possibile per la conformazione degli allevamenti) la “produzione è stata minima ma non azzerata”. Hanno scelto di “continuare a investire di tasca loro per non perdere una produzione di eccellenza”.
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