Attualità
21 Agosto 2024
Il gruppo non ha risposte dall'Amministrazione: "Non abbiamo alcuna intenzione di desistere dal chiedere chiarezza e che ci venga spiegato cosa succederà"

No Biometano. I cittadini di Villanova scrivono al Gse

di Pietro Perelli | 3 min

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Villanova. Continuano a non avere risposte i cittadini di Villanova che dicono no all’impianto di Biometano, non le hanno dall’amministrazione come dalla società che dovrebbe costruirlo, così hanno deciso di scrivere direttamente al Gse (Gestore dei Servizi Energetici). Chiedono che venga rivalutato e rivisto l’inserimento della Società Apis Fe 1 nella graduatoria degli impianti partecipanti alla terza procedura competitiva per la realizzazione di un impianto agricolo di nuova costruzione per la produzione di biometano nel Comune di Ferrara , per una capacità produttiva di 1000 Smc/h.

Dopo anni, ci spiega Sandra Travagli (referente del gruppo), “siamo ancora nella condizione in cui gli abitanti non sono stati informati e si fa fatica a capire cosa stia succedendo”. L’assessore Balboni non ha ancora risposto, e ormai sono passati quasi cinque mesi, alla richiesta di rilevare la qualità dell’aria a Villanova, nonostante ne avesse espresso la volontà. I residenti lamentano una difficoltà nel confronto con un’amministrazione che pare sorda e a volte anche scocciata dalle loro richieste. “Non abbiamo – dicono – alcuna intenzione di desistere dal chiedere chiarezza e che ci venga spiegato cosa succederà”.

“Qui – ci dice Travagli – non abbiamo alcuna misura di quello che succederà” così continuano a “manifestare le grosse preoccupazioni rispetto alla sostenibilità territoriale dell’impianto“. “Se non si hanno contrattualizzazioni da parte dei fornitori – continua – come si fa a capire quale sarà l’incidenza del traffico. Se non si ha l’autorizzazione dell’utilizzo agronomico del digestato come si fa a capire l’incidenza“.

Capire quali saranno i fornitori della materia prima che fa funzionare l’impianto e dove verrà poi smaltito il digestato sono elementi fondamentali per capire ciò a cui vanno incontro gli abitanti di Villanova in termini di traffico e, di conseguenza, inquinamento.

Non a caso nella lettera inviata al Gse fanno notare “che nell’Autorizzazione Unica Ambientale, parte integrante dell’Autorizzazione Unica, viene riportato che ‘la Ditta con riferimento all’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici non ha presentato la richiesta di spandimento prevista dal Regolamento Regionale della Regione Emilia Romagna n.3/2017 ‘da cui ne deriva in particolare nel caso in cui la Ditta intenda procedere con l’utilizzazione agronomica del digestato, anche solo in parte, dovrà richiedere la modifica, che ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. 59/2013 risulta sostanziale, del presente atto per l’inserimento nell’AUA di detta matrice’”.

La ditta, scrivono, non sarebbe “in possesso di una autorizzazione per la matrice digestato e risulta pertanto di difficile comprensione la possibilità da parte della Ditta stessa di fare dichiarazioni e rispondere – sul principio di ‘non arrecare un danno significativo all’ambiente’ secondo le indicazioni riportate nelle ‘Regole applicative del DM 15 settembre 2022’ – laddove previsto dal progetto ed eventualmente dalle normative vigenti, sempre nell’ambito del procedimento autorizzativo, le pratiche per il corretto trattamento, compostaggio e spandimento del digestato”. Si tratta di un requisito che “deve essere rilevabile dal titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’opera e dal relativo progetto autorizzato, da trasmettere al Gse”.

Inoltre “non risulta che sia stata fatta la valutazione di vulnerabilità e di rischio per il clima, prevista per le opere di progetto per un valore stimato superiore ai 10 mln €, in base agli Orientamenti sulla verifica climatica delle infrastrutture 2021- 2027″.

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