Politica
14 Agosto 2024
Intervento di Ilaria Baraldi sulle difficolta degli esercenti del centro: "Non sono allarmismi né illazioni: basta ascoltare"

Eventi. Baraldi: “Coinvolgiamo i commercianti”

(Foto di Riccardo Giori)
di Redazione | 3 min

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di Ilaria Baraldi*

È apprezzabile il tono col quale i commercianti della ristorazione del centro hanno posto le loro istanze, fin troppo equilibrato per imprenditori che sono stati penalizzati da scelte politiche e amministrative della giunta che hanno prodotto uno spaventoso calo dei fatturati (per alcuni fino al 90%). Non sono allarmismi né illazioni: basta ascoltare.

Chi gestisce una attività imprenditoriale nella quale ha investito risorse, tempo, intelligenza e nella quale a volte lavora l’intera famiglia, vive con terrore l’idea che ciò che ha costruito possa crollare per fattori esterni alle proprie capacità: la giunta Fabbri non può più nascondersi ed evitare di guardare il problema per quello che è. Si ammetta che le strategie turistiche e culturali non hanno portato i risultati attesi (se non quelli strettamente elettorali, beninteso). Bisogna ammettere che riempire le piazze di persone non significa automaticamente essere turisticamente attrattivi.

Tempo fa anche le guide turistiche hanno segnalato – con la loro difficoltà a lavorare – le lagnanze dei turisti che lasciano presumere un abbandono di Ferrara come meta turistica.
Torniamo allora a qualificare le proposte per attrarre anche il segmento del turismo straniero, capace – secondo le statistiche – di una spesa in loco tre volte maggiore rispetto a quello italiano.
Non cancelliamo gli eventi, ma diversifichiamoli. Si eviterà il turismo mordi e fuggi degli ultimi anni.

Come spiega il Rapporto Ristorazione 2024 di Fipe Confcommercio, il 2023 si è chiuso con un rialzo del 5,8 per cento dei prezzi del settore (in coda alle chiusure della pandemia, al caro energetico seguito dallo scoppio della guerra in Ucraina e poi l’inflazione): mangiare fuori è diventato più dispendioso, le persone sono diventate più attente a scegliere quando, dove e cosa mangiare.
A soffrire di più è la fascia media della ristorazione. A Ferrara il calo è del 45% con picchi del 70% nei giorni interessati da eventi concorrenti. Non sono numeri sui quali glissare.

Già l’anno scorso gli esercenti avevano protestato con il Comune e con l’ex assessore delegato al commercio Matteo Fornasini. Alcuni di loro fecero presente che avere 100 giorni in un anno di eventi di street food è “come puntare una pistola alla tempia dei locali”. Oltre all’esplosione di eventi street food, mancano programmazione a medio e lungo periodo, una sede di regia e, soprattutto, regole chiare e trasparenti che permettano a tutti di organizzare i propri investimenti.

Valutiamo poi luoghi e spazi dei concerti estivi: se è vero che quelli in centro storico penalizzano le attività commerciali (i turisti non vengono se non possono vedere i monumenti perché coperti o all’interno di aree off limit o perché non trovano parcheggi), si ragioni insieme, senza polemiche, su soluzioni alternative di cui possano beneficiare quante più persone possibile, compresi i residenti adiacenti le zone interessate.

Mi permetto di fare una proposta: si coinvolgano a livello istituzionale gli stessi commercianti (non solo quelli della ristorazione) nella pianificazione degli eventi che possano incidere sulle loro attività, per dimostrare la massima trasparenza su un tema che chiede tempi celeri e soluzioni condivise. Si potrebbe magari istituire una commissione permanente alla quale invitare rappresentanze del commercio e del turismo per sfruttare al meglio le opportunità fornite dalla recente legge regionale sull’economia urbana, che pone la valorizzazione del commercio al centro delle strategie di rilancio dei centri urbani in una nuova dimensione che tenga conto anche della cornice urbanistica, della mobilità, del welfare.

*ex consigliera comunale del Pd

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