Politica
11 Agosto 2024
Intervento di Sara Manservigi (Pd) sul rischio di cessazione di attività nel petrolchimico

Chimica. Campanelli d’allarme inascoltati

di Redazione | 2 min

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di Sara Manservigi*

La chimica è la terza industria in Europa, la quinta in Italia, ma i dati di Federchimica dicono che la produzione degli ultimi anni è in continua contrazione.

Federchimica denuncia infatti che il 75% delle chiusure in settore chimico avviene in Europa e che la deindustrializzazione sia un processo già in corso, soprattutto per aziende energivore come quelle chimiche.

Seppur l’Italia si occupi prevalentemente di chimica di specialità e non solo di base, il Paese rischia un graduale abbandono di questo importante settore, un pezzetto alla volta.

Per questo motivo anche da Ferrara occorre rinnovare costantemente gli appelli alle istituzioni nazionali perché questo non accada.

Senza la chimica andrebbe persa la manifattura.

Non si deve dimenticare che la chimica alimenta innumerevoli filiere produttive oltre ad essere presente nella vita quotidiana di tutti noi.

I tagli sono silenti, non fanno notizia in quanto non prevedono licenziamenti in tronco dei lavoratori, ma la loro non sostituzione al momento del pensionamento (anche anticipato) crea nel tempo l’abbandono di attività di produzione e/o ricerca.

Ne è testimonianza l’ultima “riorganizzazione” ai laboratori ferraresi di Eni Rewind, l’attività cesserà.

È chiara la tendenza al disinvestimento ed è per questo motivo che nonostante anche il comune di Ferrara dichiari di adoperarsi nel reperire fondi dal governo per efficientare energeticamente il polo industriale il rischio rimane ad oggi di creare una cornice senza la tela.

Lo ricordiamo ormai da anni, il progetto è indispensabile ma rimane un quadro vuoto ovvero depauperato poco per volta di attività da sempre fiore all’occhiello a livello mondiale.

L’assessore Balboni, oggi vicesindaco e garante del progetto di efficientamento, dovrebbe anche chiarire quali altre siano le richieste al governo centrale per evitare questo danno prima che diventi irreversibile.

Non è prerogativa di questa amministrazione comunale avere una visione lungimirante ma se si vuole davvero pensare al rilancio del polo chimico ferrarese occorre capire bene come non far diventare un problema sociale la salvaguardia dell’ambiente chiesta all’Europa e all’Italia, saper coniugare i mondi ambiente e lavoro a partire dalle aziende del territorio.

*già referente della segreteria comunale del Pd

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