Porotto. “Per la Comunità di Porotto, questo cippo è un luogo sacro, o meglio dovrebbe esserlo”. Inizia così la riflessione che è anche una denuncia di atti vandalici da parte della presidente del Comitato per la Memoria dei X Martiri di Porotto, Vanessa Rossetti insieme ai familiari delle vittime: Fam. Artioli, Fam. Rossi, Fam. Pivelli. Una svastica ora imbratta il monumento eretto in memoria di dieci martiri (Cesare, Egidio e Renzo Artioli, Ugo Costa, Luciano Gualandi, Giorgio Malaguti, Dino Manfredini, Giancarlo Massarenti, Tonino Pivelli e Quinto Rossi) che hanno combattuto il nazifascismo. Un episodio non nuovo a Porotto, già nel 2021 nella vicina scuola Franceschini, si era verificato un episodio simile con i muri da svastiche e scritte inneggianti al fascismo, l’allora consigliere Simone Merli organizzò lì davanti una maratona di letture antifasciste.
“Qualche mese fa – ricordano – il Monumento ai Caduti degli Eccidi nazifascisti di Porotto è stato trasferito all’interno del Parco di via Todeschi per fare spazio alla realizzazione della nuova mensa della Scuola Primaria Franceschini”. Il Comitato per la Memoria dei X Martiri di Porotto, così come i familiari delle vittime “sono stati coinvolti in seconda battuta per un confronto con il comune rispetto alla nuova collocazione” e proprio in quella occasione hanno “fatto presente che il luogo individuato era poco protetto, a differenza di quello originario, poiché inserito in un contesto di parco pubblico che periodicamente è fatto oggetto di vari atti vandalici”.
Temendo che questi atti “avrebbero potuto coinvolgere anche il Cippo ai Caduti” l’associazione e i famigliari hanno “chiesto l’installazione di telecamere che avrebbero garantito una maggiore sorveglianza e sicurezza anche al parco stesso, così come una sorta di protezione ‘materiale’ al perimetro del Monumento”.
Su questo ultimo punto hanno “ottenuto la schermatura attraverso una siepe, che si è rivelata però insufficiente a scoraggiare atti irrispettosi da parte dei frequentatori del parco”. “Come temevamo – aggiungono -, recentemente sono apparse sul marmo del cippo scritte che riportano i famigerati simboli di quell’ideologia che ha causato il sacrificio dei Martiri di Porotto e di tanti altri in tutto il territorio italiano”.
Un sacrificio che il comitato si impegna a ricordare “attraverso anche le preziose testimonianze dei familiari delle vittime e la collaborazione con le Scuole del territorio” e promuovendo “il valore della Memoria soprattutto tra le giovani generazioni ma è consapevole che il percorso è solo all’inizio”. La Memoria è infatti “un esercizio collettivo, è la paziente ma costante costruzione di una Comunità che si fa carico dei testimoni così come di chi viene dopo. La Memoria è un impegno che deve coinvolgere tutti, le famiglie, la scuola, le associazioni, le Istituzioni”.
“La situazione – fanno sapere – è già stata segnalata e siamo certi che presto si provvederà alla pulizia delle ignominiose scritte. Quel che resta è l’onere di fare in modo che ciò non accada più, sia attraverso meccanismi di controllo (installazione telecamere) ma soprattutto attraverso un lavoro che conduca ad una maggiore consapevolezza e ad un rispetto per la nostra storia democratica che deve continuare a vedere protagonisti tutti gli attori in campo”.
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