Ci sono tragedie che non si dimenticheranno mai, ma a essere dimenticate a volte sono alcune vittime. E’ il caso di Vincenzo Petteni, una delle 85 vittime della strage alla stazione di Bologna, i cui resti riposano nel cimitero di Pontelagoscuro, dove a quanto pare da circa sei anni la sua tomba rimane senza una corona del Comune di Ferrara. Anche quest’anno nessuna commemorazione per il 34enne che il 2 agosto del 1980 rimase gravemente ferito nell’attentato fascista della stazione e perì 14 giorni dopo lunga agonia.
A chiedere i motivi di tale ‘dimenticanza’, nel 2022, fu la consigliera Anna Chiappini (Pd), che da tempo si occupa delle vittime ferraresi di quella strage, con un’interrogazione. “Mi è stato risposto dall’assessore Gulinelli – riferisce la consigliera – che a lui non risultavano onori alla tomba di Petteni precedenti al 2019, cioè nemmeno con l’amministrazione Tagliani. A me risultava diversamente, ma può darsi mi sbagli e mi riserverò di verificare, non sono così di parte da non riconoscere eventuali errori anche della precedente consiliatura. Ad ogni modo l’eventuale mancanza riguarderebbe solo l’anno 2018, mentre in precedenza è sempre stata deposta una corona d’alloro sulla tomba di Petteni. Ho voluto poi sapere se qualcuno dell’attuale Amministrazione, o comunque un’autorità rappresentante del nostro Comune, abbia partecipato quest’anno alla manifestazione di Bologna in ricordo delle vittime della strage, e mi è stato riferito che vi ha partecipato il presidente del Consiglio comunale e una rappresentanza della Polizia locale: queste però sono occasioni in cui dovrebbe muoversi in prima persona il sindaco”.
Vincenzo Petteni, Enzo per amici e familiari, era nato in Trentino a Malè, nella val di Sole, ma si trasferì giovanissimo a Ferrara. Quel tragico giorno doveva partire per la Tunisia con un amico, ma in aereo non trovarono posto, così decisero di prendere un treno. Ferito nello scoppio, morì due settimane dopo in ospedale, dopo aver sempre creduto di farcela e ristabilirsi, ma un’infezione polmonare si aggiunse alle sue già critiche condizioni e gli fu fatale. Nel cimitero di Malè c’è una targa che lo ricorda, ma la sua tomba è a Pontelagoscuro, essendo stato residente nel quartiere Barco.
“La sua tomba non versa in uno stato di trascuratezza, ma è comunque abbandonata – riferisce Anna Chiappini – e mi piacerebbe che almeno nel 45° anniversario della strage, il prossimo anno, si potesse onorare le memoria di Petteni, e quella delle altre vittime in provincia di Ferrara, con una cerimonia alla quale invitare i familiari ancora in vita. Mi sto muovendo in questo senso, anche se per quanto riguarda Petteni la situazione è un po’ complicata, dato che la sua compagna, Katia, è molto malata. Potrebbe esserci però la possibilità di incontrare il figlio, che all’epoca era molto piccolo. Quello di onorare la memoria delle vittime ferraresi della strage di Bologna (sono almeno quattro secondo una mia precedente ricerca), al netto delle commemorazioni che avvengono ogni anno a Vigarano per Paolino Bianchi, è un vuoto che va colmato”.
Si ringrazia per questo articolo Francesco Crepaldi, cui si deve lo spunto per l’approfondimento.
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