“Quando scavalchi quelle corde ed entri nel ring, dai tutto te stesso. Sei tu contro l’avversario, accetti le regole e combatti per la tua vittoria, perché la bellezza dello sport sta nella sua lealtà e nella sua equità”. Anche Dorota Kusiak, ex assessore durante il primo mandato di Alan Fabbri ex pugile professionista, si inserisce nel dibattito sulla pugile algerina intersessuale Imane Khelif, dopo l’abbandono dell’incontro da parte dell’italiana Angela Carini.
Secondo Kusiak, “la noble art del pugilato, che si basa su questi principi (lealtà ed equità, ndr), merita di essere difesa contro ogni disparità. Non è accettabile ci siano, specialmente ai massimi livelli, regolamenti così diversi da permettere ad alcuni atleti di essere esclusi da una competizione e ammessi in un’altra”.
Quest’ultimo riferimento è riconducibile al fatto che nel 2023 l’International Boxing Association (Iba) ha squalificato Khelif perché aveva “vantaggi competitivi” che non le consentivano di competere con le donne. Ecco perché Dorota Kusiak, riferendosi al caso in questione, sostiene che “lo sport deve essere giusto ed equo per tutti”.
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