Politica
3 Agosto 2024
Sei anni fa era nata un'azienda nel copparese investendo 1 milione di euro e altrettanti versati in tasse, ora rischia di chiudere. Fiorentini: "Emendamento al disegno di legge un atto insensato"

Divieto cannabis light. Una perdita importante anche nel ferrarese

di Redazione | 3 min

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“L’approvazione notturna dell’emendamento al disegno di legge ‘Sicurezza’ che vieta le infiorescenze di canapa in Italia è un atto insensato” secondo il consigliere comunale di Ferrara e segretario di Forum Droghe Leonardo Fiorentini. Un atto che si ripercuote anche su aziende e lavoratori presenti anche nel ferrarese, dai negozi che si occupano di rivendita alle aziende che si occupano di produzione.

Mentre il mondo legalizza – scrive sui social una delle socie di un’azienda che nel copparese si occupa di produzione -, questa notte alle 4 della mattina il governo ha fatto passare (attaccato alla legge decreto sicurezza) l’equiparazione della canapa light con la cannabis stupefacente. Sono 6 anni che io e i miei soci investiamo in questo settore”.

Investimenti importanti, quasi un milione di euro e altrettanti versati in tasse oltre a trenta persone coinvolte nel lavoro tra dipendenti e affiliati “che fra ottobre e dicembre di quest’anno si troveranno senza lavoro, se il ddl sicurezza passerà come è ovvio visto che il governo ha la maggioranza”. Una realtà che ha quindi un peso in un territorio sempre alla ricerca di nuovi investimenti, una realtà che ha “collaborato con clienti in tutta Europa e avviato partnership internazionali con aziende cinesi e californiane; da ottobre tutti questi sacrifici saranno il più totale nulla“.

“Solo un Governo in preda alla furia ideologica – dice invece Fiorentini – poteva pensare di vietare dei fiori a prescindere che questi contengano o meno Thc, il principio attivo psicoattivo della cannabis. Esso è presente in quantità irrilevanti nelle infiorescenze di cannabis light che invece spesso contengono altri principi attivi, come il Cbd, che non hanno effetti psicotropi e nessun effetto collaterale significativo, come riferito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a seguito di una revisione scientifica durata 2 anni”.

“Per giustificarsi – aggiunge – il Governo si è arrampicato sugli specchi, citando possibili ‘alterazioni dello stato psicofisico’ che possono mettere ‘a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica o la sicurezza stradale’. Un insulto al buon senso, prima ancora che alla scienza. Il Governo Meloni mette fuori legge oltre 11.000 lavoratori, migliaia di aziende, centinaia di negozi”.

Così facendo “regala alle narcomafie nuovi clienti: la cannabis light, secondo gli studi disponibili, ha avuto in questi anni un forte effetto sostitutivo della cannabis illegale. Insomma, come al solito, l’intervento repressivo provocherà più danni di quelli che finge di prevenire. La destra ha voluto confermare di voler usare il diritto penale come strumento di propaganda“.

“Dandone per scontata ormai l’approvazione – conclude Fiorentini -, l’augurio è che possa intervenire l’Unione Europea, in virtù delle normative di libero scambio di prodotti esplicitamente coltivabili e vendibili all’interno del mercato unico. Ma anche la Magistratura che non potrà non valutare i rilievi di proporzionalità e irragionevolezza di una norma che rende punibile con pene sino a 6 anni di carcere la coltivazione e il possesso di prodotti senza alcuna capacità drogante. Le stesse sanzioni amministrative, pesanti e ancor più ingiustificate, come il ritiro della patente o del passaporto potrebbero essere comminate a consumatori di fiori paragonabili, dal punto di vista ‘stupefacente’, alla camomilla“.

Gli imprenditori e le associazioni hanno annunciato battaglia e sono al lavoro con i propri avvocati per provare a combattere questa norma. Nel frattempo l’azienda copparese, se nulla cambia, chiuderà “questa magica e straordinaria esperienza che ha contrassegnato la nostra vita di emozioni e soddisfazioni uniche e impagabili, nella scatola dei ricordi”.

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