Sbandano con la moto. Due feriti in via Calzolai
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
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Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Una stretta di mano ha sigillato il passaggio di testimone tra l’amministratore unico uscente di Sipro – Agenzia dello Sviluppo, Stefano di Brindisi e Paolo Govoni, attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara
Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti
Ancora un grave incidente in via Comacchio dove, nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile, una donna di 30 anni e una bambina di 5 anni - mamma e figlia - sono state investite mentre stavano attraversando la strada all'altezza del civico 195, poco dopo la rotonda di via Caldirolo
di Elena Coatti
Costretta a vendere la casa per pagare 3500 euro di retta mensile della Rsa. È la drammatica vicenda della signora Elena (nome di fantasia) alla quale, oggi, molte famiglie italiane con anziani e persone non auto-sufficienti vi si possono rispecchiare. Complici pensioni e stipendi ridotti al minimo, precariato e continua privatizzazione della sanità. Tuttavia, secondo il Dpcm del 14 febbraio 2001 questo genere di prestazioni socio-sanitarie dovrebbero essere a carico del Sistema sanitario nazionale.
“Se lo Stato, da una parte, invoca l’obbligo che i cittadini non ignorino le leggi, i cittadini a loro volta pretendono che lo Stato non ignori il rapporto con essi e le leggi che tutelano i diritti acquisiti”. Così introduce la nuova iniziativa del Comitato Diritti Violati di Ferrara Riccardo Forni (Rete Civica), insieme al presidente Aldo Ferrante e agli avvocati Pierfrancesco Perazzolo e Luca Manservigi. Quanto emerge dall’incontro in sala Arengo, tenutosi martedì 30 luglio, può fare la differenza non solo per chi avrà necessità di usufruire di tali prestazioni in futuro, ma anche per chi ha già sostenuto la spesa perché potrà richiedere il rimborso alla struttura.
Come illustrato dagli avvocati Perazzolo e Manservigi, il Dpcm n. 15083 del 2001 presenta, all’art. 4, la tabella A, che non lascia spazio a interpretazioni. Per anziani e persone non auto-sufficienti con patologie cronico-degenerative, non curabili a domicilio e che necessitano quindi di servizi residenziali a ciclo continuativo e diurno (compresi interventi e servizi di sollievo alla famiglia), il criterio di finanziamento è il seguente: “100% Ssn l’assistenza in fase intensiva e le prestazioni ad elevata integrazione nella fase estensiva. Nelle forme di lungoassistenza semiresidenziali e residenziali il 50% del costo complessivo a carico del Ssn, con riferimento ai costi riconducibili al valore medio della retta relativa ai servizi in possesso di standard regionali […], il restante 50% del costo complessivo a carico del Comune”.
Il Comitato ha già ottenuto nel marzo di quest’anno un traguardo importante. Aldo Ferrante ricorda infatti che hanno contribuito a risolvere il problema delle liste di attesa bloccate “mettendo a disposizione dei cittadini dei moduli che hanno permesso di far rispettare i tempi per le prestazioni di sanità”. “Oggi è impensabile pensare che le famiglie non paghino più per l’assistenza nelle case di riposo o nelle residenze sanitarie – continua Ferrante -. La maggior parte dei ricoverati di queste strutture non dovrebbe pagare la retta”.
Cosa può fare dunque il cittadino? Gli avvocati presenti invitano a informarsi e a far valere i loro diritti sanciti dal Dpcm n. 15083, richiedendo il rimborso delle spese sostenute alle strutture. “Prepareremo a breve un modulo scaricabile a disposizione dei cittadini – spiegano Perazzolo e Manservigi -, augurandoci che non si debba andare in Cassazione. Ma di fronte a una chiarezza come quella della Tabella A, tutte le sentenze presentate alla Corte hanno dato ragione alle famiglie”. “Ci auguriamo che tutti gli altri colleghi – concludono gli avvocati – capiscano che questa è una battaglia di civiltà e che si mettano a disposizione dei cittadini insieme a noi”.
Forni riferisce, inoltre, che ha potuto confrontarsi, in forma privata nel pomeriggio di lunedì 29 luglio, con la candidata Elena Ugolini sui temi della disabilità, con tutti i diritti connessi, e in ultimo sul tema della sanità. “Su 13 miliardi di bilancio della Regione Emilia-Romagna, 10 sono dedicati alla sanità ed è indice degli interessi che si muovono all’interno di questo sistema vitale per la cittadinanza”.
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