Scienza e tecnologia
27 Luglio 2024

Generare immagini con Intelligenza Artificiale: regole, applicazioni e rischi da evitare

di Redazione | 4 min

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Focus sulle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale in ambito creativo e sui rischi che si celano dietro il fenomeno dei cosiddetti doppelgänger, veri e propri gemelli digitali diffusi in rete.

L’Intelligenza Artificiale è ormai parte integrante della vita quotidiana, basti pensare all’evoluzione compiuta dal fenomeno ChatGPT che nell’arco di pochi anni dalla sua creazione ha raggiunto oltre un milione di utenti.

Oltre all’automatizzare di molte attività di routine, la AI si è progressivamente rivelata uno strumento prezioso in ambito creativo, una risorsa da sfruttare per dare vita a grafiche, illustrazioni e immagini ottenendo esiti caratterizzati da un livello di realismo mai visto prima.

Dietro la generazione di immagini basate su algoritmi sofisticati c’è una particolare tipologia di Intelligenza Artificiale chiamata appunto generativa, in grado di dare vita a contenuti di varia tipologia come testi, video, musica, linguaggio parlato e immagini semplicemente partendo da una richiesta detta prompt. Le sue applicazioni sono molteplici, così come le potenzialità da sviluppare e i rischi a cui prestare attenzione.

Le applicazioni creative della AI generativa

Alla base dell’Intelligenza Artificiale generativa c’è il cosiddetto deep learning, tecnologia di machine learning che tramite l’apprendimento automatico riesce ad analizzare enormi qualità di dati, interpretandoli e generando output originali sotto forma di nuovi contenuti.

Le applicazioni creative della AI generativa spaziano dalla creazione di codici all’editing di immagini, audio, video e altre tipologie di contenuti, all’interno di contesti professionali così come in ambito privato. È utilizzata in ambito design e intrattenimento, ma anche in editoria e per finalità di marketing.

Più in generale, uno strumento di AI generativa consente di creare immagini altamente realistiche che ritraggono oggetti, paesaggi e persone anche se non esistono nella realtà, una capacità da cui derivano molti vantaggi che, tuttavia, solleva non pochi dubbi e perplessità.

Intelligenza Artificiale: cosa dice il regolamento europeo

È proprio per dettare linee guida e regole uniformi in materia di Intelligenza Artificiale che l’Unione Europea ha recentemente varato il cosiddetto AI Act, il regolamento europeo n. 1689 del 13 giugno 2024 già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Europea destinato a entrare in vigore da agosto 2024.

Obiettivo dell’AI Act, nel dettaglio, è quello di favorire l’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale sicuri, affidabili e responsabili, anche tutelando i diritti, la privacy e le libertà delle persone. In base al regolamento, ad esempio, è obbligatorio segnalare in modo chiaro le immagini, gli audio e i video che sono stati creati o manipolati con l’Intelligenza Artificiale (anche i cosiddetti deepfake).

Allo stesso tempo, viene vietato l’uso dei sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili, così come l’estrapolazione di immagini facciali (dal web e dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso) al fine di realizzare banche dati di riconoscimento facciale.

AI generativa di immagini: focus sui dopplegängers

Cosa succede se il volto di una persona esistente viene utilizzato senza consenso per creare dal nulla un gemello digitale? Questo quesito è alla base dell’indagine realizzata dagli esperti di ExpressVPN, che hanno voluto indagare il fenomeno dei cosiddetti doppelgänger generati dall’Intelligenza Artificiale.

Si tratta di veri e propri sosia digitali creati sfruttando potenti algoritmi di AI avanzati per produrre figure digitali iperrealistiche, del tutto simili a persone realmente esistenti. È un fenomeno in crescita caratterizzato dall’avvento di controfigure fantasma (in tedesco “double walker”) che popolano la rete e non solo, grazie al sapiente uso della AI che ricrea digitalmente e fedelmente le sembianze di persone reali.

Ad alimentare questo fenomeno è l’abbondare di selfie, video e clip vocali condivisi in rete, materiale perfetto per lo sviluppo di doppelgänger: caricando le foto sui social media o nei sistemi di intelligenza artificiale, infatti, le immagini vengono memorizzate e trasformate in dati da riutilizzare per finalità differenti.

Fenomeno sosia digitali: quali rischi per la privacy?

L’avvento dei sosia digitali generati dall’Intelligenza Artificiale sta inevitabilmente facendo emergere dubbi e preoccupazioni in tema di privacy e controllo dei dati personali, soprattutto pensando al diritto di proteggere la sicurezza della propria identità.

Se dal punto di vista del copyright, ad esempio, è importante individuare la paternità delle creazioni realizzate con tecnologia di AI, anche perché l’utilizzo non autorizzato dell’immagine digitale di una persona per scopi pubblicitari o altro rappresenta una violazione dei diritti individuali.

Un doppelgänger digitale, ad esempio, potrebbe essere utilizzato per accedere a un account digitale attraverso un vero e proprio furto di identità, ma i timori riguardano anche la diffusione dei deepfake in ambito politico che, in qualche modo, rischiano di impattare negativamente sulla reputazione personale degli individui oggetto della manipolazione grafica.

La ricerca di ExpressVPN, infine, fornisce alcuni consigli utili per salvaguardare la propria identità digitale:

  • pensarci due volte prima di condividere online informazioni personali e foto;
  • limitare le autorizzazioni concesse alle App per dispositivi mobili e servizi online;
  • utilizzare strumenti di mascheramento dei dati, alterando leggermente le immagini personali per impedire alla AI di utilizzarle per creare modelli digitali;
  • effettuare pulizie digitali frequenti, anche rimuovendo vecchi account e foto non necessarie dai social media;
  • tenersi informati sulle politiche relative privacy digitale;
  • approfondire le conoscenze personali sulla tecnologia IA e sulle sue implicazioni in ambito privacy;
  • configurare Google Alert con il proprio nome per cercare le proprie immagini online anche in contesti che non autorizzati.

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