Ricordo che, tanti anni fa, una funzionaria di polizia giunta a Ferrara si trovò in imbarazzo perchè, in questura, non vi erano gabinetti riservati alle donne. E Susanna Agnelli rivendicò a suo merito l’aver fatto realizzare, in Senato, le toilettes riservate alle signore.
In passato si è sempre visto come un segno di attenzione e di rispetto per il “gentil sesso” la presenza di servizi igienici riservati alle donne, anche per evitare promiscuità fastidiose, curiosità malsane e attenzioni non gradite. E bene ha fatto l’Ipercoop “Le Mura” a realizzare bagni separati.
Francamente non capisco come si possa definire segno di progresso l’unificazione delle toilettes. Ma qualcuno ha chiesto alle donne se, in ospedale o nei luoghi pubblici, preferiscono avere bagni in comune con gli uomini (notoriamente – last not least – più “sporcaccioni”)?
Maria Zucchini