Migliarino. C’è un indagato per l’incendio alla Alipar Sas, l’azienda specializzata nella produzione di materie plastiche e vetroresina di via Lidi Ferraresi che, durante la mattinata di mercoledì 17 luglio, è stata inghiottita dalle fiamme, a seguito di una fortissima esplosione.
Per cercare di ricostruire quanto accaduto infatti, nelle scorse ore, la Procura ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose, necessaria ad accertare l’esistenza o meno di una presunta mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro, da cui poi sarebbe scaturito l’incendio.
Cinque gli operai coinvolti nello scoppio: tre in modo lieve, due in maniera grave.
Il primo, Patrick Tosi, è stato elitrasportato al Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena, dove ora è ricoverato in Rianimazione con prognosi riservata, mentre il suo collega, James Shewa, è stato trasportato a Cona con ferite giudicate guaribili in trenta giorni.
L’incendio è avvenuto intorno alle 8 di mercoledì 17 luglio quando, per cause che dovranno essere accertate, un fusto contenente acetilene è esploso in maniera violenta, probabilmente innescato da alcune scintille provocate da un flessibile utilizzato per eseguire delle lavorazioni.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, ai carabinieri e alla polizia locale, erano intervenuti anche i vigili del fuoco, al lavoro per oltre ventiquattro ore tra operazioni di spegnimento, messa in sicurezza e successiva bonifica di focolai.
Inizialmente, a causa della nube nera provocata dalla combustione, visibile a chilometri di distanza su tutto il Basso Ferrarese, si era temuto anche il disastro ambientale, ma le analisi richieste dai sindaci di Fiscaglia e Ostellato ad Arpae hanno fortunatamente scongiurato questo scenario.
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