di Stefano Muroni*
A seguito di notizie tendenziose volte a mettere in cattiva luce l’operato mio e della scuola che ho ideato ed intitolato nel 2019 a Florestano Vancini, ci troviamo obbligati a fare chiarezza sulla vicenda.
La scuola, al momento, non gode di “sponsorizzazioni pubbliche e private di portata nazionale”, come sostenuto da Gloria e Mario Vancini, ma si sostiene grazie alle quote degli allievi e ad investimenti miei personali e a quelli della mia famiglia, come più volte dichiarato. Ricordo inoltre che la scuola non è un ente economico, ma un’associazione di promozione sociale.
Non corrisponde a totale verità fattuale che la scuola ha chiesto, come è stato scritto dagli eredi, di “autorizzare la registrazione di un “brand” a nome di nostro padre per un tempo illimitato, senza effettive possibilità di intervenire nella gestione della memoria, della qualità artistica dell’offerta associata al suo nome e del tutto gratuitamente”. La famiglia Vancini non ha mai parlato di “gestione della memoria” e della “qualità artistica dell’offerta associata”. Questa affermazione l’abbiamo appresa sui giornali, ma non emerge in nessuna email o contratto redatto in questi ultimi anni.
Detto questo, nella primavera del 2020, pochi mesi dopo l’apertura, abbiamo chiesto a Gloria Vancini – la quale ci ha sempre dato l’autorizzazione verbale all’utilizzo del nome, fin da subito è stata insignita come Presidente Onoraria – una autorizzazione formale per l’utilizzo del nome, indispensabile per registrare il marchio e tutelare il nome della scuola. La cosa inaspettatamente è andata per le lunghe. Nella primavera del 2022 – dopo ben due anni di attese e rimandi – Gloria ci faceva sapere che era disposta a firmare, ma assieme a suo fratello, il quale, anche se fino ad allora era sempre rimasto defilato dalla vicenda, richiedeva un contributo oneroso a fronte dell’autorizzazione. Richiesta per noi inaspettata, dato che non si era mai parlato di denaro. Eravamo comunque disposti ad andare avanti, per il bene della scuola, per la memoria di Florestano Vancini e per il rispetto alla città di Ferrara, a patto che si arrivasse alla firma e registrazione del marchio entro l’estate del 2022 – registrazione necessaria anche per intraprendere alcuni accrediti ministeriali.
Il contratto prevedeva 2500 euro a testa come rimborso forfettario annuo che consentisse a Gloria e Mario di seguire e verificare le attività sul territorio nazionale della associazione, più rimborso totale delle spese per presenziare a cerimonie pubbliche, premiazioni o chiusure d’anno, la rimozione del nome se le attività della scuola e della associazione, ovvero le condotte dei suoi rappresentanti, non fossero più ritenute idonee a dare lustro al nome, all’opera od alla personalità del loro congiunto; e un punto il quale diceva che il contratto durava sei anni (rinnovabili tacitamente), “salvo disdetta da inviarsi almeno tre mesi prima della scadenza”. Questo poteva significare che l’autorizzazione, alla fine dei sei anni, poteva non essere riconfermata senza motivazione (e noi avremmo perso il nome, e avremmo dovuto pensarne un altro, buttando dieci anni di lavoro su un marchio), oppure l’autorizzazione poteva essere di nuovo accordata con le stesse cifre, oppure ci sarebbe stato di nuovo l’accordo ma ad altre cifre. Poteva essere una possibilità. L’accordo per noi era molto aperto. Nonostante questo non ci piacesse (anche perché non avevamo garanzia che il Ministero registrasse un nome se dopo sei anni quel nome poteva essere non riconfermato), abbiamo deciso di andare avanti.
Per tutta l’estate Gloria ha avuto serie difficoltà a intercettare il fratello, e la firma non è mai arrivata. A luglio 2023, un anno dopo, esausti delle ennesime attese e dei ritardi, con un nome mai formalmente autorizzato, informavamo ufficialmente la famiglia Vancini che, a malincuore, dovevamo cambiare il nome alla scuola, data la mancanza delle loro firme, e quindi del loro volere formale. Stavamo già lavorando su Blow-up.
Ad agosto Gloria mi chiamava chiedendomi di fermare l’iter del nuovo ente, in nome della memoria di suo padre, dato che ora Mario era pronto a firmare. Mi sono rifermato, ho bloccato un team di dieci persone per attendere la famiglia Vancini. In questa sede abbiamo avanzato la richiesta di modificare il vincolo dei 6 anni, mantenendo tutti gli altri punti, senza riuscirci, pertanto abbiamo deciso di andare avanti col cambio nome.
La famiglia Vancini ci ha riscritto a ottobre 2023 per vederci; ci siamo incontrati a novembre dello stesso anno, a Roma – era la prima volta che incontravamo e parlavamo con Mario Vancini – e alla fine abbiamo concordato di firmare il contratto stabilito da loro, quello in cui erano previsti i 6 anni di durata. Nel caso il Ministero avesse permesso la registrazione saremmo andati avanti, in caso di incompatibilità ministeriale avremmo cambiato nome alla scuola. Questa proposta metteva d’accordo noi e i Vancini, serenamente. Gloria e Mario, contestualmente, ci facevano sapere che anche il Premio Vancini, pensato per le scuole superiori di Ferrara, avrebbe dovuto cambiare nome nel caso fosse cambiato il nome della scuola. Per tutto novembre e dicembre abbiamo scritto più volte a Gloria e a Mario per ricevere il contratto firmato, ma non ci hanno mai più risposto. E’ da quel novembre che non li sentiamo, e in tutti questi mesi non ci hanno mai più ricontattato. Il nostro avvocato, esperto in tutela dei marchi a livello nazionale, visti gli ultimi tre anni passati nell’incertezza, fra fratelli che non rispondevano e firme che non arrivavano, ci ha caldamente consigliato di cambiare definitivamente nome, perché di fatto usavamo un nome mai autorizzato formalmente da parte degli eredi Vancini.
Così sono andati i fatti, e ho potuto ricostruire tutta la storia grazie alle email e alle chat con Gloria.
Tenevo a fare chiarezza, perché da quello che si continua a scrivere e a dire, sembra che non abbiamo accettato l’accordo con i Vancini per motivi di soldi o, peggio ancora, per motivi politici. Non è così. Noi abbiamo accettato fin da subito le richieste economiche dei Vancini, legittime. Ma i Vancini non ci hanno mai formalmente autorizzato.
Per questo resto dispiaciuto nel leggere le righe della nipote di Vancini – la quale sostiene di sapere come sono andate le cose – che parla di nostre polemiche, di colpe, di responsabilità, di telenovela, di problemi di marketing, o di atti che oscurano l’immagine di suo nonno, o di film che non abbiamo mai proiettato a scuola (cosa non vera, tra l’altro).
Mai abbiamo fatto polemica, mai abbiamo scritto una riga di tutto ciò, mai abbiamo fatto qualcosa per oscurare l’immagine del nonno. Quando? Come? Dove ha letto ciò che afferma? In tutti questi anni è evidente che abbiamo fatto il contrario.
Negli ultimi cinque anni abbiamo realizzato la “Vancini Manifesto”, prima mostra permanente cinematografica di Ferrara sul corredo pubblicitario originale del cinema di Florestano Vancini, abbiamo promosso il Premio Vancini per le scuole superiori di Ferrara, abbiamo realizzato “Enciclopedia del Cinema Ferrarese”, con molti saggi dedicati al cinema di Vancini, abbiamo creato dal nulla una manifestoteca, con foto originali dei film di Vancini, fotobuste, flani, manifesti, locandine, oggetti originali, bozzetti, libri, riviste d’epoca, acquistando pellicole originali, prossime al restauro, come Il delitto Matteotti e La banda Casaroli, abbiamo promosso proiezioni e lezioni sul cinema di Vancini all’interno della Scuola, abbiamo realizzato a Gherardi Il Villaggio del Cinema due murales dedicati a due film di Vancini (La lunga notte del ’43 e La neve nel bicchiere), e molto altro. Tutto questo assieme al Comune di Ferrara, alla Regione Emilia – Romagna, al Ministero italiano, all’Istituto di Storia Contemporanea, a CNA Ferrara, e tanti altri enti.
Siamo consapevoli, come sa Gloria Vancini e la città tutta, di essere l’ente che più di tutti ha ricordato, come prima nessuno aveva fatto, il cineasta, lo storico, il regista, l’intellettuale, l’antifascista, l’uomo Florestano Vancini. lo abbiamo fatto col cuore e con la massima professionalità, mettendoci anche soldi personali, e continueremo a farlo, come più volte affermato pubblicamente, al di là del nome della scuola.
Inoltre, nei comunicati e nelle dirette, anche degli ultimi giorni, abbiamo sempre ringraziato Gloria Vacini, che c’è sempre stata affianco, e abbiamo ribadito che per gli eventi importanti dedicati a Vancini, che andremo a fare, la famiglia sarà sempre invitata.
Io credo che tutto questo astio sia dovuto a chi ha messo di mezzo il centenario di Matteotti, l’antifascismo, opportunità politiche, le rette degli allievi, ritorni di business da parte della scuola, il passaggio del Sottosegretario Lucia Borgonzoni nella primavera di questo anno – qualcuno ipotizzava addirittura un’azione per compiacere il Ministro Sangiuliano! – producendo un caos assoluto, che non ha aiutato la trasparenza dei fatti e l’onestà intellettuale dei protagonisti, mettendo a disagio non solo noi della scuola, ma certamente anche la stessa famiglia Vancini, a cui va sempre il mio, il nostro più sincero affetto.
Con questo mi auguro che la cosa sia chiarita. Se poi qualcuno continuerà con insinuazioni diffamatorie, affermazioni false o scorrette, o illazioni sulla scuola, sarà nostro dovere iniziare a tutelarci nelle sedi opportune e competenti.
Noi intanto continuiamo a prepararci per i festeggiamenti per il centenario di Florestano Vancini. Tutta la famiglia Vancini è invitata da parte nostra a Ferrara.
*Presidente Ferrara La Città del Cinema