Una suddivisione degli sportelli amministrativi tra Cittadella San Rocco e Cona – temporanea e necessaria per eseguire i lavori Pnrr nella struttura di corso Giovecca – effettuata “esclusivamente sulla scorta delle funzioni degli sportelli stessi e non dei loro fruitori”.
Sul caso sollevato dall’associazione Cittadini del Mondo, che definiva “discriminatorio” il fatto che gli stranieri oggi devono andare all’ospedale di Cona per effettuare le “pratiche che permettono di usufruire della sanità”, arriva la smentita dell’Ausl.
“Non corrisponde al vero – spiega la direzione dell’Azienda Sanitaria – che i cittadini stranieri, solo in quanto extracomunitari, al fine di rinnovare la tessera sanitaria o cambiare il medico siano stati dirottati agli sportelli dell’ospedale di Cona”.
L’Ausl aggiunge: “Presso lo Sportello Unico presente a Cona sono state trasferite tutte le funzioni dello Sportello Unico che venivano svolte a San Rocco, e che contemplano le iscrizioni a Sistema Sanitario di tutti i cittadini: italiani, stranieri comunitari e stranieri extracomunitari, nonché, ad esempio, iscrizioni dei nuovi nati di ogni nazionalità”.
“Le persone straniere – prosegue l’Azienda Usl – devono recarsi dunque a Cona per l’espletamento di queste pratiche, mentre per tutte le altre (cambio medico, registrazione esenzioni, presentazione richieste di assistenza protesica, domiciliazione sanitaria e altro) devono continuare a recarsi in Cittadella San Rocco, esattamente come tutti gli altri cittadini”.
E ancora: “È evidente dunque che tale scelta è di natura strettamente organizzativa e non ha alcun aspetto discriminatorio nei confronti delle persone straniere. Si è infatti valutato che per eseguire una pratica una tantum (l’iscrizione al Ssn) per persone provenienti da tutta la provincia e su appuntamento, fosse sostanzialmente uguale recarsi a Cona o a Cittadella San Rocco. A San Rocco è stato possibile lasciare solo 3 sportelli e si è dunque valutato di collocarvi operazioni “veloci” ad alta turnazione per eseguire pratiche più frequenti per la popolazione generale (tra cui persone anziane, compresi gli stranieri). Ciò consente di minimizzare la permanenza del pubblico (attesa media di 7 minuti) limitando il disagio dovuto a condizioni logistiche più precarie”.
“Prima dell’adozione, tali provvedimenti sono stati oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali e le parti sociali e pubblicizzate con una adeguata campagna comunicativa. L’Azienda resta comunque disponibile a verificare eventuali possibili miglioramenti del percorso” conclude l’Ausl.
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