Da venerdì 26 a domenica 28 luglio, Entroterre Festival, il festival diffuso e partecipativo organizzato da Fondazione Entroterre, con la direzione artistica di Luca Damiani, è a Cento e a Pieve di Cento (Bologna) per presentare gli eventi in anteprima del ‘Festival Maccaferri della chitarra centopievese’, progetto realizzato in collaborazione con la Scuola di artigianato artistico del Centopievese, con il sostegno dei Comuni di Pieve di Cento (Bo) e Cento (Fe) e con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Cento.
Il progetto nasce per valorizzare il prezioso lascito artigianale di Mario Maccaferri, padre della chitarra manouche e di un ricco filone musicale che, con in testa Django Reinhardt, si sviluppa nella tradizione del gyspy jazz.
“Siamo felici ma anche grati di essere riusciti ad entrare nell’importante e prestigioso cartellone del Festival Entroterre – dichiara il sindaco di Pieve di Cento Luca Borsari – perchè le nostre comunità, Pieve e Cento, se lo meritano, siamo felici perchè la storia del maestro liutaio Maccaferri e in generale della nostra liuteria, e in particolare la passione per la chitarra, è una storia ancora viva che merita di essere conosciuta di più e valorizzata in tutta la sua ricchezza. Siamo anche grati alla Fondazione Entroterre e a tutti gli Enti che patrocinano il Festival, per averci accolto e guidato e siamo grati alla nostra Fondazione Cassa di Risparmio di Cento per aver creduto in noi e aver deciso di sponsorizzare in maniera importantissima questo progetto, progetto che nelle teste di tutti noi è solo all’inizio”.
“Per la prima volta il Comune di Cento entra a far parte del prestigioso Festival Entroterre – dichiara Silvia Bidoli, assessora alla cultura del Comune di Cento – con una rassegna di tutto rispetto che unisce, oltre che due Comuni, la Scuola di Artigianato Artistico Cento-Pievese e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, l’arte della liuteria e della musica manouche. Simbolo di questa rassegna è il maestro liutaio Mario Maccaferri, inventore della chitarra Selmer resa famosa da Django Reinhardt. Una storia tutta da scoprire, motivo per il quale ritengo questo primo appuntamento come un piccolo grande passo verso la sua valorizzazione e diffusione nel tempo”.
“Il Festival Maccaferri della chitarra centopievese rappresenta l’occasione per rendere omaggio a un grande cittadino centese che ha saputo farsi onore in tutto il mondo, grazie alla sua passione per la musica ed al suo ingegno – commenta la presidente della Cassa di Risparmio di Cento Raffaella Cavicchi -. Musicista, liutaio, allievo del Maestro Mozzani, considerato il più importante liutaio della storia della chitarra manouche, le chitarre Maccaferri/Selmer conquistarono Django Reinhardt e divennero il simbolo della sua musica, il gyspy jazz che, grazie a queste tre serate, potrà essere conosciuta da un pubblico più ampio. Come Fondazione siamo onorati di sostenere questa iniziativa che va ad arricchire la proposta culturale del territorio ricordandone, allo stesso tempo, un’eccellenza”.
È con Luca Damiani e con il suo format radiofonico Rai Sei gradi – che attraverso una serie di legami e di punti in comune fa dialogare musiche e musicisti lontani nel tempo, nello spazio e nei generi – la manifestazione prende il via a Cento, venerdì 26 (ore 19, piazza Guercino). Ospite del primo appuntamento, Alessio Colombini, che racconta una vita passata allacciando musica classica e rock, creando immaginari per il teatro e la televisione. Alle 21.30 Damiani è a Pieve di Cento (piazza Andrea Costa) con il secondo ospite, Roberto Taufic, chitarrista, arrangiatore e produttore musicale, ha all’attivo collaborazioni con artisti di fama internazionale; sul palco narra una vita vissuta tra il Brasile e l’Italia, accompagnata dall’inconfondibile sound jazz.
Sabato 27 si entra nel vivo del festival con due originalissimi appuntamenti musicali. Alle 19 a Pieve di Cento (piazzetta Dei Liutai) scatenatissima serata danzante con Gypsy Dancing Night, il trio composto da Ciccio Socal, musicista versatile al clarinetto e sax, che aggiunge un tocco vocale ispirato all’early jazz, Paolo Alongi, chitarrista solista con radici nella musica classica e una passione per Django Reinhardt e Andrea Buzzo, chitarrista ritmico e solista con il gypsy jazz nel cuore. Formatosi dalla comune passione per lo swing, il trio si è perfezionato come dancing swing band, con l’obiettivo di riscoprire questo genere musicale come veicolo per serate danzanti. Alle 21.30 piazza Guercino a Cento fa da cornice ad Accordi Disaccordi, progetto italiano molto attivo nel panorama musicale nazionale e internazionale, nato nel 2012 e composto da Alessandro Di Virgilio e Dario Berlucchi alle chitarre e da Dario Scopesi al contrabbasso. La loro musica originale è un crossover capace di miscelare influenze gipsy jazz, melodie mediterranee e ritmi latini, con l’energia del rock. Il loro spettacolo alterna originali sonorità acustiche dal gusto cinematografico, storytelling e attitudini virtuosistiche, creando uno show altamente interattivo.
Domenica 28 si parte da Cento (ore 19, Giardino dello Zanandrea) con Honolulu Swing, progetto che nasce nel 2010 sulla via Emilia, tra Parma e Reggio Emilia, dall’incontro di quattro musicisti provenienti da esperienze artistiche differenti, ma accomunati dalla grande passione per la musica Gipsy. Il quartetto, formato da Lorenzo Vuolo Chitarra solista, Carlo Montanari Chitarra ritmica, Matteo Zucconi Contrabbasso e Tim Trevor Briscoe Clarinetto e Sax Tenore, riprende, esplora e propone un repertorio fedele al mondo Manouche avendo sempre come riferimento colui che viene da sempre considerato come il massimo esponente della musica gipsy: Django Reinhardt. E si conclude a Pieve di Cento (21.30 piazza della Rocca) con tre musicisti dall’animo jazz: Tolga During Chitarra, Enrico Pelliconi Fisarmonica e Pippi Dimonte Contrabbasso, che propongono il loro viaggio alla ricerca di nuove melodie; il risultato è Liberdjango, uno spettacolo in cui opere leggendarie e composizioni dei maggiori maestri italiani vengono meticolosamente riarrangiate e improvvisate, in una vera odissea poetica.
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