Copparo. “Concordiamo tutti sul valutare negativamente gli aumenti della Tari”. Inizia così il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni ammettendo anche che “purtroppo li dobbiamo affrontare, non solo a Copparo, ma in tutti i comuni di cui Clara è società di gestione dei rifiuti: l’opposizione può chiedere ad esempio al Comune di Cento, amministrazione Pd, il cui sindaco, Enrico Bassi dovrebbe ben conoscere per averne ricevuto il sostegno in campagna elettorale”.
Secondo Pagnoni “è dunque superfluo spiegare che la maggioranza non ha scelto né l’incremento né ‘la retroattività’. Quello che ha fatto è stato invece aderire alla possibilità di suddividere l’aumento in un triennio e destinare già per questo primo anno 100mila euro per diminuire l’impatto sulle famiglie e le imprese”.
Per quanto riguarda invece i servizi e i piani societari ci sarà “modo di parlare con tutti i sindaci durante l’assemblea dei soci fra una decina di giorni”.
“Al netto delle polemiche – continua Pagnoni – di chi non ha ancora abbandonato il clima di campagna elettorale, che temo diverrà permanente contro ogni buon proposito di collaborazione per il bene del territorio, è opportuno spiegare il motivo di questa situazione che riguarda 19 comuni”.
“Per legge – spiega Pagnoni – i costi di esercizio dei gestori devono essere integralmente ed esclusivamente coperti dalle entrate tariffarie e la disciplina dettata dall’Autorità, Arera, prevede che la loro determinazione avvenga sulla base di dati certi, rifacendosi a due anni addietro”. Si va quindi “al 2022 e 2023 quando i prezzi al consumo dei beni hanno subito un incremento che ha raggiunto il 19%” e “anche Clara allora è stata investita da quegli aumenti”. Aumenti che hanno riguardato il “costo del lavoro, delle materie prime e ai servizi acquistati, dovendosi confrontare con l’impennata dell’inflazione e dei costi dell’energia, tanto più severa quanto il servizio è basato essenzialmente su personale, automezzi (e carburante), contenitori, impianti di smaltimento e di recupero”.
“Per tutto il bacino servito dalla società – conclude Pagnini – questa condizione ha generato un incremento di circa il 15%, in linea peraltro con il dato regionale e nazionale. Tutti i territori sono attesi a riflessioni importanti”.
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