È stata presentata nella Sala Arazzi del Palazzo Municipale di Ferrara la quindicesima edizione del Libro Bianco sulle droghe. Intitolato quest’anno “Il gioco si fa duro” il Libro Bianco è un rapporto indipendente sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) sul sistema penale, sui servizi, sulla salute delle persone che usano sostanze e sulla società. È promosso da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, Cgil, Cmca, Associazione Luca Coscioni, Arci, Lila e Legacoopsociali con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica Cgil, Gruppo Abele, Itardd, Itanpud, Meglio Legale e Eumans.
Ogni anno viene presentato in occasione del 26 giugno, Giornata mondiale sulle Droghe, nell’ambito della campagna internazionale di mobilitazione Support! Don’t Punish che chiede politiche sulle droghe rispettose dei diritti umani e delle evidenze scientifiche e che quest’anno ha coinvolto oltre 250 città in circa 100 paesi.
Alla presentazione ferrarese hanno partecipato Ilaria Baraldi, direttivo de la Società della Ragione, Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia e curatore del volume e Leonardo Fiorentini, consigliere comunale fra gli autori del Libro Bianco. Ha portato il saluto della camera penale ferrarese “avv. Franco Romani” la presidente Cecilia Bandiera.
A Leonardo Fiorentini il compito di presentare i dati contenuti in questa edizione del Libro Bianco che confermano la legge sulle droghe sia causa di oltre un terzo (34%) della detenzione in Italia, ormai il doppio della media europea (18%) e molto più alta di quella mondiale (22%). “L’Italia – ricorda Fiorentini – è stata richiamata nel 2022 dal Comitato per i Diritti Economici e Sociali dell’ONU per l’eccessiva applicazione della repressione sulle droghe. Al centro di questa la cannabis: oltre il 70% delle persone segnalate alle prefetture per mero consumo è per cannabis – oltre 1 milione dal 1990 – e addirittura la quasi totalità dei minori segnalati (98%) è per cannabinoidi”.
“A fronte di uno sforzo repressivo immane, che dura nel mondo da oltre 60 anni, non vi è alcun effetto di diminuzione della domanda e dell’offerta di droghe. Anche per questo – commenta il consigliere comunale – ci sarebbe da sorridere a leggere i comunicati trionfanti dell’amministrazione sul rinvenimento di qualche grammo di hashish, eroina o cocaina, spesso abbandonati dagli spacciatori. Se non fosse che gli episodi di violenza che hanno coinvolto recentemente alcuni agenti della Polizia Locale rendono evidente che queste azioni oltre che inutili, come ci dice la letteratura criminologica, mettono a rischio l’incolumità degli operatori di un corpo che nasce per altri compiti: a loro va la mia piena solidarietà”.
Franco Corleone ha commentato i dati, sottolineando come il Governo Meloni abbia “indirizzato la sua azione nel solco del populismo penale, aumentando le pene per droghe e ignorando gli effetti catastrofici sul sistema carcerario che è ormai diventato una discarica sociale”. Per l’ex parlamentare di Verdi e Radicali “va costruita una visione alternativa, che dia al carcere un ruolo residuale di luogo di detenzione per i delitti gravi, da quelli di sangue a quelli dei colletti bianchi, e implementi un sistema diffuso di reinserimento sociale per tutti gli altri, rendendo così effettivi i principi costituzionali della pena”.
Cecilia Bandiera, ricordando l’azione di protesta delle Camere penali italiane per denunciare le condizioni disumane e degradanti delle Carceri, con l’astensione da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 10, 11 e 12 luglio 2024, ha sottolineato come “sia la legge sulle droghe a essere il principale volano del sovraffollamento carcerario che rende oggi le nostre carceri invivibili”.
In conclusione, Ilaria Baraldi, consigliera comunale negli scorsi due mandati, ha ricordato come “a Ferrara la carica del Garante dei detenuti sia ancora vagante da oltre un anno, nonostante l’incomprensibile prova di forza della maggioranza che ha modificato il regolamento andando contro le linee guida di Anci e Garante Nazionale”. Il carcere di Ferrara oggi ospita 406 detenuti, quasi il doppio della capienza regolamentare: “una situazione intollerabile che necessita immediatamente di una figura di Garanzia istituzionale”.
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