Egregio Direttore,
mi sia consentito un intervento sull’acceso dibattito relativo alla campagna di sensibilizzazione della regione Emilia Romagna in merito alla violenza di genere, che utilizza frasi offensive nei confronti delle donne.
In quanto Uomo spero di avere dignità di poter esprimere il mio modesto punto di vista senza essere etichettato dal pregiudizio o dallo stereotipo di “genere”.
Ritengo la violenza sulle donne un odioso e complesso problema, estremamente delicato e carico di emozioni, che si manifesta in molteplici forme, tra cui violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica.
Utilizzare un linguaggio offensivo, seppur per un nobile scopo, può essere percepito come irrispettoso e insensibile, minimizzando il dolore e la sofferenza delle vittime.
E’ auspicabile che queste campagne di sensibilizzazione forniscano supporto e comprensione, e non aggiungano ulteriori traumi e sofferenze alle vittime: costrette in tal modo a rivivere esperienze dolorose nel leggere frasi ingiuriose.
Da questa campagna di sensibilizzazione mi aspetto di essere coinvolto e informato, invece mi sono sentito indignato per la mancanza di rispetto, soprattutto per le vittime, ma anche per i cittadini tutti, al punto da determinare tanto la perdita di credibilità e fiducia nella campagna stessa e nei suoi promotori.
Vorrei dire che, anche se uomini, non temiamo di dimostrare la debolezza dell’amore, perché l’amore non è una malattia: per noi l’amore guarisce e si prende cura dell’altro, per noi l’amore ascolta e non giudica, il nostro amore non è poi tanto diverso da quello delle donne, perché l’amore è quello che è, senza distinzione di genere.
Alessandro Scalambra
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Gentile lettore,
la campagna contro la violenza di genere della Regione utilizza la parola “puttana” per destare attenzione. E dall’attenzione scatenare una riflessione. Ma quella offesa non va letta con gli occhi di un uomo. Difficilmente una donna usa quell’espressione per umiliare un’altra donna. E, anche se lo facesse, non otterrebbe lo stesso risultato.
Dire puttana a una donna significa usarle violenza dal punto di vista verbale (e questo è lapalissiano), usarle violenza in quanto non le si riconosce lo stesso diritto di un uomo di vivere la propria vita, usarle violenza dimostrando che a un uomo quella parola urta di più se scritta su un manifesto piuttosto che in bocca a una persona.
Non indigniamoci quindi se leggiamo parole come puttana in un luogo pubblico. Indigniamoci per il fatto che qualcuno ancora utilizzi parole come puttana per porre una distanza (fisica, psicologica, sessuale ed economica come lei fa presente) tra un uomo e una donna.
mz