“Non siamo più in condizione di attendere: occorre un piano concreto ed incisivo per mettere davvero un freno ai danni da parte delle nutrie nel nostro territorio”.
È perentorio l’affondo del presidente di Coldiretti Ferrara, Federico Fugaroli, in riferimento alla manifestazione organizzata dall’associazione agricola ferrarese per oggi, mercoledì 10 luglio, che porterà centinaia di soci dalla piazza Trento Trieste sino a palazzo Giulio d’Este, sede della Prefettura, dove una delegazione sarà ricevuta alle 12 dal prefetto di Ferrara.
“Ci aspettiamo un corteo molto numeroso – prosegue Alessandro Visotti, direttore della federazione estense di Coldiretti – dato che il problema è annoso e si inserisce nella problematica dello squilibrio della popolazione della fauna nociva e selvatica che anche nella nostra provincia provoca danni ingenti, sia alle colture e quindi al reddito dei produttori, sia al territorio mettendo a rischio la viabilità stradale e le infrastrutture della bonifica, quindi la corretta gestione dell’acqua che caratterizza la nostra provincia”.
“Se per i cinghiali, animali simbolo a livello nazionale di una mancata gestione della fauna, occorrono norme specifiche e particolari – chiosa Fugaroli – per la nutria ciò non è nemmeno necessario: sono dieci anni che è stata classificata come animale nocivo, al pari di topi, ratti, arvicole e talpe, con l’obiettivo di eradicare la specie dal nostro Paese. Quindi i piani di controllo regionali sono finalizzati alla piena applicazione di questo principio, che purtroppo come unico effetto concreto pare aver generato solo il mancato risarcimento agli agricoltori per i danni alle colture, senza ridurre in modo significativo la popolazione”.
Coldiretti Ferrara invoca dunque un cambio di passo e chiede nuovi strumenti, auspicando il supporto e sostegno delle istituzioni, a partire dal prefetto, quale rappresentante del governo, continuando con la Provincia, cui spetta applicare e gestire il piano di controllo, ed ai sindaci, le cui amministrazioni si trovano a fare i conti con i danni provocati da questa specie.
“Serve la vera volontà di arrivare al risultato necessario per ristabilire quell’equilibrio perduto da anni – conclude Visotti – ecco perché chiediamo passi in avanti nell’adozione di tecniche e metodi utili a ridurre la popolazione delle nutrie e quindi i danni, nel ferrarese. Sono animali classificati come “nocivi”, che distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, causano danni alle infrastrutture idrauliche e viarie, provocano incidenti stradali e si spingono fino all’interno dei centri urbani. Chiediamo un piano pluriennale di attività e forze in campo oltre alle figure dei volontari coadiutori, non possiamo sopportare oltre la pressione di questa specie”.
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