Buongiorno,
desidero unirmi al coro sempre più numeroso di cittadini che stanno esprimendo il proprio disagio sul frastuono che, dall’inizio dell’estate, accompagna le sere e le notti ferraresi.
Anche il sottoscritto appartiene alla categoria dei malcapitati residenti delle zone “calde”, dato che vive sul “fronte” di Via Darsena, e più volte, negli ultimi giorni, è stato costretto a trovare rifugio presso parenti per riposare la notte, a causa del volume insopportabile e del cicaleccio notturno, talvolta prolungato fino alle prime ore della mattina… e così sarà anche oggi, dopo ore e ore di martellamento sonoro proveniente dal cosiddetto “Comfort Festival” – espressione da intendere evidentemente in senso puramente ossimorico.
Mi auguro che in un prossimo futuro si riesca in qualche modo a coordinare le azioni dei residenti esausti di questa barbarie e del totale disinteresse da parte di un’amministrazione per la quale, evidentemente, i comuni cittadini in prossimità delle aree “(ri-)qualificate” “non hanno diritto al riposo”, come scritto recentemente da un residente nei paraggi di Piazza Ariostea.
Un’ultima osservazione: considerando i fiumi di alcool che scorrono in abbondanza in seguito agli eventi musicali ed enogastronomici e l’immondizia che insozza le aree interessate, mi vengono spesso in mente le parole del defunto Mons. Luigi Negri sulla movida: dovremo tornare al “postribolo a cielo aperto”, stavolta con la “benedizione” del Comune? Oppure, le lagnanze di qualche cittadino verranno liquidate come nuove “percezioni soggettive”?
Marco Giardini