Lettere al Direttore
7 Luglio 2024

Paradossale: infermieri dall’India per salvare la sanità

di Redazione | 2 min

La salvezza della Sanità Pubblica dell’Emilia Romagna in mano ad infermieri indiani in nome dell’emergenza? Arriva da Bologna l’allarme legato all’emergenza infermieri con pronto anche il rimedio, l’arruolamento da settembre di infermieri, fisioterapisti ecc. da integrare nei reparti. Una grave carenza di infermieri che non riguarda solo l’Emilia Romagna, ma tutto il territorio nazionale.

Un provvedimento che lascia di sasso, a cui non fa seguito nessuna progettualità futura. In nome dell’emergenza l’Emilia Romagna intende arruolare infermieri dall’estero, nel caso specifico indiani, con tutti i problemi che possono derivare da un’iniziativa improvvisa e/o improvvisata, basta pensare al problema della lingua, alla difficoltà di rapportarsi con i pazienti, ad integrarsi con i colleghi, ad apprendere l’organizzazione del lavoro.

Siamo al capolinea di una ultra trentennale colpevole sottovalutazione del fabbisogno di infermieri in Italia e mettere in campo interventi tappabuchi con toppe che non possono aderire su un tessuto consunto non rappresenta la soluzione, ma diventa esso stesso un problema.

Serve una seria programmazione del fabbisogno del personale sanitario, basta chiacchiere, bisogna agire per rendere attrattive le professioni sanitarie, con uno stipendio adeguato, con incentivi, con particolare attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con migliori condizioni di lavoro, con politiche di welfare, con agevolazioni e prezzi calmierati sugli affitti.

La situazione appare paradossale, mentre gli infermieri italiani eccellentemente formati nelle nostre Università fuggono all’estero, accolti a braccia aperte, l’Emilia Romagna si rivolge all’India anzichè mettere in campo azioni atte ad arrestare o frenare la fuga dei nostri professionisti, oppure misure atte ad invertire la rotta per riportare in Italia gli infermieri che hanno già lasciato il Paese, la loro terra ed i loro affetti alla ricerca di uno stipendio adeguato all’importante funzione svolta e di migliori condizioni di lavoro. Siamo ancora in tempo per salvare la Sanità Pubblica? Servono investimenti, responsabilità, volontà, lungimiranza, impegno e rispetto per i cittadini.

Mirella Boschetti, Segretaria Generale Territoriale Fials

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