Egregio direttore,
Scrivo per esprimere il mio sdegno e la mia profonda indignazione per la scellerata decisione del Comune di utilizzare la piazza cittadina per eventi e concerti privati. Questa scelta non solo ignora il diritto al riposo dei residenti, in particolare degli anziani e degli ammalati, ma dimostra anche un totale disprezzo per il benessere della comunità.
La nostra città ha una lunga tradizione di eventi pubblici di alta qualità, organizzati con rispetto e sensibilità. Nel 1984, il festival “Futura” giovani rappresentava un esempio perfetto di come si potesse creare un programma ricco e variegato senza arrecare disturbo ai cittadini. Artisti di fama internazionale come il gruppo fiorentino di new wave Neon, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, e grandi nomi della musica italiana come Vasco Rossi, Franco Battiato, Enrico Ruggeri, Alice e Pino Daniele si esibirono senza compromettere la tranquillità della città. Persino Rudolf Nureyev ,memorabile che fece riparare il palcoscenico davanti alla folla in attesa per poter eseguire il ballo alla perfezione così incantò il pubblico con la sua danza, dimostrando che eventi di alto livello possono convivere con il rispetto per la comunità.
Oggi, invece, ci troviamo a dover sopportare il frastuono e il caos derivanti da concerti privati che non portano alcun beneficio duraturo alla collettività. È inaccettabile che le esigenze commerciali di pochi prevalgano sul diritto alla salute e al riposo di molti. Il Comune sembra aver dimenticato il significato di responsabilità civica e rispetto per i cittadini.
Chiedo con fermezza che il Comune riconsideri immediatamente l’uso degli spazi pubblici per eventi che disturbano la quiete pubblica. Esigiamo il ritorno a una gestione degli eventi che tenga conto del benessere della nostra comunità, come è stato fatto con successo in passato. Non siamo disposti a tollerare ulteriori abusi e disprezzo per i diritti dei cittadini .
La storia ci ha insegnato che è possibile organizzare eventi culturali di grande spessore senza arrecare disturbo. È ora che il Comune ricordi questa lezione e agisca di conseguenza. La comunità non resterà a guardare mentre il diritto al riposo e alla tranquillità viene calpestato con la stessa ‘sensibilità’ già vista nella devastazione del Parco Bassani . Basta!
Roberto Baldisserotto