Gentile Direttore,
ho letto del grave incidente, per fortuna senza vittime, occorso ad un camionista sul raccordo Ferrara-Mare, verosimilmente, a causa di una buca sull’asfalto.
Il problema della manutenzione delle strade è una cosa seria: comporta la nostra sicurezza, ed affidabilità della rete viaria, in generale. Corollario a ciò sono le conseguenze economiche indirette (aumento dei premi delle polizze RCA) e dirette sulle tasche degli utenti della strada causate dalle riparazioni di sospensioni, semiassi, ruote ecc. che il privato deve pagarsi a causa della cattiva manutenzione delle strade da parte delle rispettive proprietà.
Purtroppo la profonda modifica al titolo V della Costituzione, imposto con una manciata di voti in più nel 2001 dalla sinistra, è l’origine, tra gli altri, di tanti mali in materia di manutenzione delle strade. In questi giorni il PD e compagni stanno facendo il diavolo a quattro, perché in base alla modifica costituzionale da loro voluta, se ne vorrebbe l’applicazione.
Ma ritornando sul problema strade, la competenza dello Stato sulla rete di strade statali è chiara; la sola cosa che manca è la manutenzione, non solo sul sopracitato raccordo, ma anche sulla S.S. 309 Romea il cui piano stradale sembra essere stato bombardato in vari tratti. Sono due anni che ANAS sta cercando di realizzare una delle tante e troppe rotatorie (vista la mole di traffico), in prossimità dell’incrocio con la S.P. 27, Cristina. Quanto dovranno ancora pazientare gli abitanti che hanno la disgrazia di vivere in un territorio attraversato da tale statale? Quanti anni devono passare prima che ANAS si decida a fare un’organica manutenzione di tale statale, che, specialmente nel tratto ferrarese, è un vero e proprio calvario il doverla percorrere.
Gli utenti delle strade pagano enormi balzelli, tra accise, bolli, e tasse varie sui passaggi di proprietà delle auto ecc.; e poi ci troviamo con questi risultati…..!?
Non posso tralasciare la viabilità minore che, sempre la modifica al titolo V ha lasciato alla discrezionalità delle Regioni; per cui ogni Regione si è arrangiata a proprio modo. La nostra, ad esempio, ha deliberato di non tenersi neppure un metro di strada: devolvendo a Province e Comuni la viabilità minore, salvo incamerare i milioni di euro che ogni anno i cittadini emiliano-romagnoli versano con le tasse di circolazione. Così vediamo strade locali di Province e Comuni “benvoluti” che sono ben manutenute ed in ordine. Chi è più distante dal capoluogo, invece, deve subire una viabilità da terzo mondo. Basta avere un minimo di attenzione per notare le forti differenze tra i territori.
Ora i rappresentanti del PD che hanno (s)governato per tanti anni, in Regione, non meno che al Governo del Paese, cercano di fare autocritica (vedi intervista a Zappaterra), oppure incolpare altri della propria cattiva gestione, come si sta cercando di attribuire a chi governa oggi.
Lucio Maccapani