Formata la giunta, consumato il primo consiglio comunale, ora è il momento per Alan Fabbri delle nomine nelle partecipate.
Il sindaco procederà a breve tra conferme, bocciature e nomi nuovi. Partiamo da chi è sicuro di rimanere al proprio posto. È il caso di Luca Cimarelli, che ha ben condotto Ferrara Tua e che continuerà a farlo al cento per cento delle probabilità.
Fabbri dovrebbe poi premiare l’ottimo lavoro di Paola Nocenti, che dovrebbe vedersi anche lei ancora alla guida delle Farmacie comunali.
Conferma, per almeno un paio di anni, anche per Daniele Palombo all’Acer. L’Azienda Casa vedrà le dimissioni dal consiglio di Chiara Scaramagli, appena entrata in giunta. Il suo posto vacante verrà redistribuito all’interno della maggioranza, non necessariamente ancora in quota Fratelli d’Italia.
Conferma anche all’Asp per Cristina Pellicioni, moglie dell’avvocato del sindaco, Carlo Bergamasco, a sua volta vicepresidente della Fondazione Teatro Comunale e che ora dovrebbe diventare direttore generale dello stesso Teatro.
Altro nome che non cambierà è quello di Andrea Moretti all’Ente Fiera.
Veniamo ora alle new entry nel valzer delle poltrone. Sipro e Amsef andranno a due dei consiglieri eletti con la lista Fabbri e subito dimessisi. Parliamo di Silvia Fabbri (la più votata in termini di preferenze della civica) e Giacomo Gelmi (già nel cda del Teatro).
La prima gestirà l’Agenzia per lo sviluppo, mentre il secondo guiderà Amsef, l’agenzia di onoranze funebri.
Sicura invece la bocciatura per Moni Ovadia, il cui ruolo di direttore generale verrà ricoperto, come detto, da Bergamasco. Ancora incerta, nonostante gli ottimi risultati raggiunti, la posizione del direttore artistico Marcello Corvino.
L’altro nome dell’universo che ruota attorno a Vittorio Sgarbi è quello di Pietro Di Natale. Sulla sua riconferma nell’incarico di direttore di Ferrara Arte vige ancora un punto interrogativo.
Il dubbio al momento vale ancora per le restanti poltrone in Acosea e Ferrara Musica.
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