Dazi al 30%. De Pascale: “Annuncio che colpirà l’Emilia-Romagna”
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale sulla decisione del governo americano di mettere i dazi al 30% per l'Unione Europea
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale sulla decisione del governo americano di mettere i dazi al 30% per l'Unione Europea
Non basta avere ai vertici delle istituzioni una donna, cosa che non corrisponde necessariamente con un avanzamento complessivo della condizione delle donne né sul piano economico-sociale né su quello culturale. Ciò vale per le Istituzioni internazionali e per i vertici di governo come per le aziende pubbliche o private che siano
Fossero servite altre prove del fatto che essere prima donna a capo di un governo non ha fatto di Giorgia Meloni una Presidente del consiglio dalla parte delle donne, negli ultimi giorni se ne sono aggiunte due
Le nuove tariffe di sosta oraria e dei parcheggi comunali stanno facendo discutere e arrabbiare non pochi ferraresi. Sono entrate in vigore il 1° luglio ma erano stati definiti con chirurgica precisione già il 28 gennaio
Dopo la legge nazionale 193 che ha imposto a tutte le Regioni la sospensione degli accreditamenti, la Regione, con l’assessora Conti, “ha immediatamente convocato tavoli con sindacati, Anci e gestori e chiedendo pareri legali per tutelare il nostro modello”
Il Comune di Ferrara agisca in autotutela per fermare i lavori nell’area verde tra via Mozzoni e via Mafalda Favero. Lo chiede con una interpellanza urgente Anna Zonari. La consigliera de “La Comune di Ferrara” ricostruisce l’iter che ha portato oggi le ruspe a scavare i terreni per le fondamenta di un edificio bifamiliare e ad abbattere due alberature.
L’inizio di quei lavori risultava, dal cartello posizionato nel cantiere, già previsto dal 4 aprile 2024, ma Zonari ricorda che nel 1989 era stata concordata la cessione al Comune da parte del proprietario dell’area verde, in sostituzione degli oneri economici per altra urbanizzazione.
Il problema è che il Comune non ha mai formalizzato quella cessione e nel 2013 l’area ha subito un cambio di classificazione, da Sottozona E3.2 (zona di particolare interesse paesaggistico ambientale) a residenziale, “non coerente – sottolinea la consigliera – con quanto sopra ricordato”.
E così fino al 2019 gli abitanti del quartiere hanno usufruito di quell’area verde, la cui manutenzione e falciatura veniva curata dal Comune stesso e da cinque anni gli abitanti del quartiere sono mobilitati per salvarla.
Nella passata consiliatura è stata attivata anche, su richiesta del gruppo Ferrara Nostra, una commissione comunale speciale d’indagine sulla vicenda, che ha concluso i propri lavori con un atto, firmato dal direttore generale del Comune di Ferrara, Sandro Mazzatorta, con il quale il 14 maggio 2024 la proprietà è stata invitata a procedere alla cessione al Comune dell’area.
Zonari a questo punto ricorda che “la riduzione del consumo di suolo dovrebbe rappresentare una priorità per ogni amministrazione comunale” e che “la pubblica amministrazione ha il dovere di curare nel miglior modo possibile l’interesse pubblico ad essa affidato”. Questo anche perché, riflette la consigliera, “la mancata acquisizione da parte del Comune dell’area in oggetto costituirebbe un danno erariale, in quanto sostitutiva degli oneri di urbanizzazione dovuti”.
Come uscirne? La richiesta di Zonari, rivolta al sindaco di Ferrara, è di adottare “un atto di autotutela decisoria con clausola di immediata efficacia a carattere cautelare e urgente per fermare i lavori nell’area di via Mozzoni – Favero – Serrao e che consenta, come la legge prevede, la rivalutazione della situazione di fatto e di diritto esistente, al fine di salvare e restituire alla comunità quell’area verde”.
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