Era una “risorsa” che purtroppo non abbiamo più
Sabato è morto un ragazzo di 16 anni. È morto in modo anomalo. Nei suoi ultimi minuti di vita si stava divertendo al mare a bordo di un pedalò con altri tre amici
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Sono 61,5 i milioni di euro che la Commissione europea ha assegnato all’Emilia-Romagna per il Programma regionale Fse+, fondi che permetteranno alla Regione di realizzare interventi a sostegno di occupazione, inclusione sociale, formazione e istruzione
È la voce della deputata Stefania Ascari, del M5Se, che ha preso la parola in piazza Cattedrale non solo come rappresentante delle istituzioni, ma come testimone diretta di uno degli orrori più profondi del nostro tempo
"È il momento di cambiare rotta - hanno dichiarato Paride Guidetti, coordinatore provinciale M5S Ferrara, e Jasmin Mhal, referente giovani - i nostri ragazzi e ragazze ci chiedono di dire basta a politiche che finanziano armi, guerre e industrie belliche. Servono scelte coraggiose che mettano al centro scuola, casa, lavoro, sanità e ambiente"
“Oggi siamo qui per ricordare una tragedia irreparabile, inconsolabile e non risarcibile”. È con queste parole che Luigi Manconi ha iniziato il proprio discorso
Il Comune di Ferrara agisca in autotutela per fermare i lavori nell’area verde tra via Mozzoni e via Mafalda Favero. Lo chiede con una interpellanza urgente Anna Zonari. La consigliera de “La Comune di Ferrara” ricostruisce l’iter che ha portato oggi le ruspe a scavare i terreni per le fondamenta di un edificio bifamiliare e ad abbattere due alberature.
L’inizio di quei lavori risultava, dal cartello posizionato nel cantiere, già previsto dal 4 aprile 2024, ma Zonari ricorda che nel 1989 era stata concordata la cessione al Comune da parte del proprietario dell’area verde, in sostituzione degli oneri economici per altra urbanizzazione.
Il problema è che il Comune non ha mai formalizzato quella cessione e nel 2013 l’area ha subito un cambio di classificazione, da Sottozona E3.2 (zona di particolare interesse paesaggistico ambientale) a residenziale, “non coerente – sottolinea la consigliera – con quanto sopra ricordato”.
E così fino al 2019 gli abitanti del quartiere hanno usufruito di quell’area verde, la cui manutenzione e falciatura veniva curata dal Comune stesso e da cinque anni gli abitanti del quartiere sono mobilitati per salvarla.
Nella passata consiliatura è stata attivata anche, su richiesta del gruppo Ferrara Nostra, una commissione comunale speciale d’indagine sulla vicenda, che ha concluso i propri lavori con un atto, firmato dal direttore generale del Comune di Ferrara, Sandro Mazzatorta, con il quale il 14 maggio 2024 la proprietà è stata invitata a procedere alla cessione al Comune dell’area.
Zonari a questo punto ricorda che “la riduzione del consumo di suolo dovrebbe rappresentare una priorità per ogni amministrazione comunale” e che “la pubblica amministrazione ha il dovere di curare nel miglior modo possibile l’interesse pubblico ad essa affidato”. Questo anche perché, riflette la consigliera, “la mancata acquisizione da parte del Comune dell’area in oggetto costituirebbe un danno erariale, in quanto sostitutiva degli oneri di urbanizzazione dovuti”.
Come uscirne? La richiesta di Zonari, rivolta al sindaco di Ferrara, è di adottare “un atto di autotutela decisoria con clausola di immediata efficacia a carattere cautelare e urgente per fermare i lavori nell’area di via Mozzoni – Favero – Serrao e che consenta, come la legge prevede, la rivalutazione della situazione di fatto e di diritto esistente, al fine di salvare e restituire alla comunità quell’area verde”.
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