Spal
22 Giugno 2024
Il presidente in conferenza stampa scioglie i dubbi sulla dirigenza e si toglie qualche sassolino: "Se pensate che io mi tolga dopo aver investito 30 milioni, vi sbagliate di grosso"

Tacopina: “Le basi del futuro con Carra, Danzè e Dossena”

di Redazione | 3 min

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Dopo settimane di incertezze, i primi pezzi della Spal 2024-2025 iniziano a delinearsi. Il presidente Tacopina, in conferenza stampa, ha sciolto i dubbi in merito alla dirigenza: il direttore generale sarà Luca Carra, il direttore sportivo Paolo Danzè e l’allenatore Andrea Dossena.
“Abbiamo lavorato duramente dalla fine del campionato per gettare le basi per il futuro. La sensazione era che servisse nuova linfa e continuità dopo che sono stati investiti 30 milioni in risultati che non sono arrivati. Non mi sono mai accontentato della mediocrità e voglio riportare la Spal dove merita”.

Il direttore generale sarà Luca Carra, “un profilo dall’esperienza ultradecennale che ha lavorato anche a Catania e Parma. Sarà presentato ufficialmente la settimana prossima e diventerà operativo dall’1 luglio”. Come confermato dal presidente, “Carra ha entusiasmo e volontà di fare bene”.

Per quanto riguarda il direttore sportivo, il successore di Filippo Fusco sarà Paolo Danzè. “Paolo mi ha dato da subito sensazioni molto positive e si è messo al lavoro immediatamente, rendendosi un esempio di grande cultura sportiva. Ha lavorato al Milan, parla 6 lingue e viene da un club che conosce la vittoria, elemento che io intendo esportare qui. Tutte le decisioni sportive sono state prese da lui, compresa quella dell’allenatore”.

Sarà infatti Andrea Dossena il prossimo mister sulla panchina della Spal: “Non vedo l’ora di vederlo all’opera, è duro ed esigente. Ha richieste precise nei confronti dei giocatori ed e-è riuscito a raggiungere grandi risultati anche con budget bassi. Il suo trascorso da calciatore parla da solo e l’approvazione è stata unanime”.

“Questa squadra quest’anno deve giocare al proprio 100%. Non voglio vedere bassi ritmi, la città potrà essere orgogliosa di questa squadra. C’è stato un cambio nella cultura, nella mentalità: non saranno tollerate situazioni come quella dello scorso anno. I punti di penalizzazione? Si tratta di un errore amministrativo della scorsa annata, ora è acqua passata, i soldi sono gli stessi. Speriamo di ridurre i punti col procedimento giudiziario”.

La questione Curva Ovest. “Se qualcuno ha 10 milioni da mettere, bene. Ma se pensate che io mi tolga dopo aver investito 30 milioni, vi sbagliate di grosso. Non ho problemi coi tifosi, c’è solo un piccolo gruppo che mi fischia e protesta, e quelli per me non sono tifosi. Per strada la gente mi incita e supporta, chi fa il contrario dimostra di non avere a cuore la Spal. Ho proposto un incontro ma è stato rifiutato, non perderò il sonno la notte per questo. Ho preso questa società che aveva 20 milioni di debiti, dopo tre anni ne mancano 9 da pagare e abbiamo intenzione di sistemarlo nel giro di 3 anni”.

Sui mancati riscatti di Zilli e Dalmonte. “Non volevamo iniziare la relazione coi nuovi direttori imponendogli dei giocatori, devono comporre la rosa come preferiscono. Il rinnovo di Zilli? 500mila euro sono troppi per questa categoria e avrebbero ridotto i margini di manovra. Spendere non sempre produce risultati. Voglio una rosa aggressiva e motivata. Di Carlo? L’anno scorso non ha raggiunto il risultato minimo nonostante il terzo roster più costoso della categoria. Ho lasciato la decisione al ds. Casella? Profilo valutato, ma il suo nome è girato coi rumors, non è mai uscito dalla mia bocca. Di Taranto? Ha fatto delle scelte, così come ne abbiamo fatte noi”.

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