Economia e Lavoro
22 Giugno 2024
Il numero uno dell'associazione di settore del mondo cooperativistico: "L'auspicio comune adesso è che la nuova Commissione europea possa rettificare gli indirizzi delle politiche portate avanti in questi anni"

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: “Nuovo decreto fermo obbligatorio offre opportunità alla pesca”

di Redazione | 2 min

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In occasione degli 80 anni della Confcommercio nazionale (1945-2025) il distaccamento ferrarese racconterà nell'arco di un anno, 80 storie di imprese locali: esempi di passione, innovazione e radicamento sul territorio. Un viaggio tra le eccellenze dell'economia locale per valorizzare persone e idee. Nel 2026 sarà Confcommercio Ferrara a celebrare i suoi primi 80 anni (1946-2026).

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“Il nuovo decreto sul fermo pesca obbligatorio, firmato dal ministro Lollobrigida, rappresenta un risultato significativo per le imprese e i lavoratori del settore, che non vengono più considerati alla stregua di un problema, come purtroppo succede da alcuni anni a Bruxelles”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“Il confronto avviato da tempo – prosegue il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – con i vertici del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste sta dando i suoi frutti, confermandosi un metodo quantomai utile per affrontare le criticità di un importante comparto, per quanto fragile, quale è quello ittico, ridefinendo una strategia condivisa per la sostenibilità ambientale e la protezione della biodiversità marina, senza però dimenticare i risvolti sociali ed economici che le attività di pesca hanno non solo per le migliaia di operatori del Paese impegnati e per le loro famiglie, ma anche per i territori costieri”.

“Con questo provvedimento infatti – spiega –  si apre la possibilità per le imprese di pesca italiane, fermo restando il computo complessivo delle giornate annue di attività, di poter scegliere quando pescare e quando restare fermi, in base alle situazioni specifiche, ribaltando quindi l’impianto assunto negli ultimi anni. L’obiettivo dichiarato dallo stesso governo è uscire dalla dicotomia pesca contro ambiente, per costruire così una prospettiva diversa. L’auspicio comune adesso è che la nuova Commissione europea possa rettificare gli indirizzi delle politiche portate avanti in questi anni, che hanno duramente colpito indiscriminatamente e immotivatamente la pesca, penalizzando soprattutto le marinerie italiane, fiore all’occhiello della produzione alimentare nazionale e garanzia per i consumatori per la qualità del pescato”.

“L’intera filiera ittica – conclude Scognamiglio – è pronta a mettersi nuovamente in gioco, con maggiore fiducia rispetto al passato, per costruire insieme un modello produttivo rispondente alle esigenze attuali, che ponga però al centro i pescatori, con la loro storia, il loro sapere e la loro esperienza, offrendo maggiori possibilità alle giovani generazioni”.

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