Arrestato in flagranza dai carabinieri lo scorso gennaio con l’accusa di violenza sessuale e detenzione e accesso a materiale pedopornografico, lo stagista 21enne che svolgeva servizio civile in un asilo dell’Unione Valli e Delizie ha ammesso di aver abusato sessualmente di alcuni bambini dai tre ai cinque anni che frequentavano la scuola.
I casi accertati sono attualmente almeno quattro, quelli riconosciuti in maniera chiara dalle immagini, ma quelli coinvolti potrebbero essere anche di più.
Il giovane ha vuotato il sacco davanti agli inquirenti e ai video che lo ritraevano in atteggiamenti morbosi nei confronti dei piccoli alunni e il gip Domenico Truppa del tribunale di Bologna ha disposto nei suoi confronti il giudizio immediato, come chiesto dal pm.
L’inchiesta è nata nello scorso autunno, quando alcuni genitori si erano accorti dei cambiamenti nei comportamenti dei loro figli e avevano denunciato la situazione. Da lì, il pm Ciro Alberto Savino della Procura di Ferrara, insieme ai carabinieri, aveva avviato una serie di corpose attività investigative.
I militari, coordinati dalla Procura, avevano così installato telecamere nascoste e microfoni ambientali e, dopo aver avuto riscontro della segnalazione tramite le videoriprese, erano subito intervenuti per fermare e arrestare il 21enne.
L’operazione era avvenuta lo scorso 31 gennaio, quando due militari in abiti civili, adottando le cautele necessarie per non turbare la serenità dei bambini, che quindi non si erano accorti di quanto stava accadendo, erano entrati nella scuola e avevano immobilizzato il ragazzo, portato fuori con le mani dietro la schiena.
Il giovane è stato inoltre sottoposto a perquisizioni domiciliari e informatiche che hanno dato esito positivo. Nel telefono e nel pc dell’indagato è stato trovato materiale pedopornografico, in parte prodotto e poi diffuso da lui stesso, in parte scaricato dal web e da alcune chat Telegram: in tutto 112 foto e 9 video.
Al momento il 21enne è agli arresti domiciliari.
Nell’inchiesta, che nel frattempo da Ferrara è passata a Bologna, non si è esclude il coinvolgimento di altre persone, anche per accertare diversi livelli di responsabilità: ad esempio per capire perché il 21enne è stato lasciato solo con i bambini, quando non avrebbe potuto starci.
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