Lettere al Direttore
21 Giugno 2024

Il ‘premierato’ è un attacco alla democrazia

di Redazione | 3 min

Come Putin più di Putin…

Il ‘premierato’ è un esempio lampante di come si cerchi di mascherare un attacco alla democrazia sotto la patina di stabilità e governabilità. Ecco perché questa proposta di legge per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio rappresenta un pericolo reale e immediato per il nostro sistema democratico. Da autorità a autoritarismo il passo è breve.

L’instabilità politica non si risolve concentrando il potere nelle mani di un singolo individuo. Come ci insegna la storia, questa è la via più rapida verso l’autoritarismo. Jean-Jacques Rousseau, nel suo “Contratto Sociale”, avvertiva che “quando il popolo conferisce tutto il potere a un piccolo numero di persone, la libertà è minacciata”.

La Russia con Putin e la Turchia con Erdogan mostrano chiaramente come l’elezione diretta del capo del governo porti alla concentrazione del potere e alla soppressione delle libertà democratiche.

L’attuale democrazia parlamentare italiana è stata scritta nel ricordo del ventennio fascista, delle macerie e dei cimiteri riempiti dalle scelte del premier della provvidenza.

Una farsa di democrazia: La relazione introduttiva alla legge letta in Senato dalla Casellati sostiene che l’elezione diretta del Presidente del Consiglio valorizza il ruolo del corpo elettorale. Tuttavia, come scrive Montesquieu ne “Lo spirito delle leggi”, “Il potere assoluto corrompe assolutamente”. La vera democrazia si fonda sull’equilibrio e sulla separazione dei poteri, non sulla concentrazione del potere esecutivo.

Elezione Diretta: Non garantisce la democrazia, ma piuttosto crea un terreno fertile per l’autoritarismo, come dimostrato dalla trasformazione di democrazie elettive in regimi autoritari in Russia, Turchia e Venezuela.

Stabilità e Coesione del Governo:

Stabilità ingannevole: La relazione Casellati afferma che la stabilità del governo permette la realizzazione di politiche di lungo periodo. Tuttavia, la stabilità senza responsabilità e senza checks and balances è semplicemente tirannia. Come ha osservato Alexis de Tocqueville “La democrazia in America”, “La tirannia della maggioranza” è altrettanto pericolosa quanto qualsiasi altro tipo di tirannia.

Astensionismo e Disaffezione Politica:

Severissima Critica a Sabino Cassese, figura di autorevolezza indiscutibile in materia costituzionale, sostiene che “il premierato si può fare. Assicura stabilità e coesione dei governi”.

Questa affermazione è non solo ingenua, ma gravemente pericolosa perché viene utilizzata dalla ‘grancassa’ mediatica per sostenere il ‘premierato’ Cassese dovrebbe ricordare che la stabilità ottenuta attraverso la concentrazione del potere non è democrazia, ma dittatura.

Il politologo Giovanni Sartori, nel suo “Ingegneria Costituzionale Comparata”, avverte che la stabilità di un governo non deve mai essere ottenuta a scapito della democrazia e della libertà. Cassese sembra dimenticare che la vera stabilità deriva da un sistema di controlli e bilanciamenti, non dalla centralizzazione del potere, il premierato non è altro che un tentativo subdolo di aprire la porta alla possibilità di instaurare un regime autoritario sotto il pretesto della stabilità governativa.

Come dimostrato dalle esperienze di Russia, Turchia e Venezuela, l’elezione diretta del capo del governo è una ricetta per l’autoritarismo. Dobbiamo difendere la nostra democrazia con tutte le nostre forze e dire NO a questa legge che mina le fondamenta della nostra libertà!

Se ci pensiamo bene, Trump ha fatto assaltare il Campidoglio nel tentativo di conservare il potere, Eltsin ha bombardato il Parlamento russo aprendo la porta alla dittatura del premier.

Alziamoci e facciamo sentire la nostra voce contro questo attacco alla democrazia! Non permettiamo che l’Italia segua il tragico cammino di altre nazioni che hanno sacrificato la libertà per una falsa stabilità. Applichiamo la Costituzione e basta. Bocciate le modifiche di Renzi, adesso ci si mette pure la Meloni sapendo bene che non passerà il referendum.

Roberto Baldisserotto

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