Scende in terra la bara bianca di Taisir
È stata una struggente cerimonia quella che con rito islamico ha accompagnato l’ultimo saluto a Taisir Manai
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Anche la Corte d'Appello del tribunale di Bologna ha assolto Fabio Longo, il 62enne assistente capo della polizia penitenziaria di Ferrara, oggi in pensione, inizialmente finito a processo con l'accusa di peculato per essersi appropriato senza titolo di ventiquattro bottiglie di olio per un valore di circa 60 euro
Il Centro, che dal suo avvio offre supporto legale, psicologico, lavorativo, orientamento ai servizi sociosanitari e all’autonomia abitativa, grazie al partenariato con il Centro Donna Giustizia e il Centro Ascolto Uomini Maltrattanti, ha integrato le proprie attività
C'è un tempo che si abita e un tempo che si racconta. Un tempo fatto di memoria, relazioni e cura, che può trasformarsi in benessere condiviso. È questo lo spirito che anima la seconda edizione del Cidas Silver Festival, in programma dal 18 al 20 settembre a Ferrara e Portomaggiore
Ferrara si prepara ad accogliere Ferrara in Fiaba, la rassegna dedicata alle famiglie che quest'anno si rinnova completamente nella location e nel format. La manifestazione si svolgerà infatti al Parco Urbano "Giorgio Bassani". L'evento si terrà nei due weekend dal 19 al 21 e dal 26 al 28 settembre
Andrà a processo la proprietaria dell’automobile posteggiata a bordo strada contro cui, lo scorso agosto, andò a sbattere in maniera fatale Alessio Maini, il motociclista 38enne di Porotto, morto in via Canonici dopo aver perso il controllo della moto su cui stava viaggiando in quel momento.
La ragazza, che era scesa in strada per prestare i soccorsi dopo lo schianto, è ora chiamata a rispondere dell’omicidio colposo del giovane, dal momento che – secondo quanto sostenuto dal pm Stefano Longhi, titolare del fascicolo di indagine – la vettura, una Citroen C3 nera, in quei tragici istanti, era parcheggiata in una zona in cui non poteva stare. Vale a dire in prossimità della curva su cui s’innesta l’incrocio tra via Canonici e via Pareschi, e quindi in divieto di sosta.
A deciderlo – durante l’udienza preliminare di ieri (20 giugno) – è stato il gup del tribunale di Ferrara che, oltre ad accogliere la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Ferrara, ha anche ammesso come parte civile i genitori della vittima, assistiti dall’avvocato Khety Bracchi.
La dinamica di quanto accaduto era emersa dal lavoro dell’ingegnere Jerri Mancini, consulente nominato dalla Procura di Ferrara che, nel segnalare che quella Citroen C3 era posteggiata dove non doveva essere, aveva però anche evidenziato la velocità eccessiva con cui procedeva il mezzo a due ruote, superiore ai 50 chilometri orari prescritti in quel tratto di strada.
Non era stato invece ravvisato alcun nesso di causalità tra la caduta del centauro e la buca rattoppata poche ore dopo l’incidente con una colata di asfalto fresco dagli stradini del Comune di Ferrara, che già da tempo era stata denunciata dai residenti della zona per la pericolosità.
Secondo quanto risulta dalla consulenza cinematica infatti, ancor prima di arrivare in prossimità della buca finita al centro degli accertamenti, Maini aveva già perso autonomamente il controllo della motocicletta, dunque senza una diretta implicazione delle condizioni dell’asfalto, ritenute comunque non impeccabili.
Agli inquirenti, subito dopo l’accaduto, tre testimoni che si trovavano al vicino pub Rhein & Meuse avevano raccontato di aver visto per l’ultima volta Maini salire a bordo della sua moto e partire, per poi pochi secondi dopo sentire un forte rumore, a seguito dell’impatto. Una volta giunti sul luogo, lo avevano visto a terra esanime, senza che ci fosse nulla da fare.
I sanitari del 118 infatti, intervenuti con ambulanza e automedica, non avevano potuto fare altro che constatarne il decesso, causato da un trauma cranico.
Il processo arriverà a dibattimento, davanti al giudice Alessandra Martinelli, il 17 ottobre.
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