Migliarino. Per la scomparsa improvvisa di Matteo Astrologo, 38enne di Migliarino, morto nella nottata tra sabato 8 e domenica 9 giugno, la Procura di Ferrara ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, dopo la querela sporta ai carabinieri da parte del padre della vittima.
Il giovane manager di Romagna Giochi aveva iniziato ad accusare una febbre strana alta e persistente con vomito nella giornata di venerdì 7 giugno, mentre si trovava nella sua casa di Migliaro, insieme alla compagna Marta e alla figlia Celeste di quattro anni.
Aveva provato a curarsi prendendo Tachipirina e Plasil ma, il giorno seguente, il quadro clinico non ne aveva trovato benefici. I familiari avevano così chiamato la guardia medica che gli aveva prescritto compresse di Brufen, nel tentativo di abbassare quella febbre che durava ormai da ventiquattro ore.
Nella serata di sabato 8 giugno, però, l’inaspettato abbassamento della temperatura con contemporaneo subentro dei primi sintomi di carenza di ossigeno e cianosi, avevano spinto la compagna ad allertare il 118 in una disperata corsa contro il tempo per salvargli la vita.
Purtroppo però l’ambulanza era arrivata all’ospedale del Delta di Lagosanto quando era già troppo tardi e, nonostante ogni tentativo di salvargli la vita, i sanitari non avevano potuto fare altro che constatarne il decesso.
Ora, per fare chiarezza su quanto accaduto, il pm Stefano Longhi ha disposto l’autopsia sul corpo del 38enne, bloccando le operazioni di cremazione del feretro che dallo scorso 14 giugno, dopo il funerale, è custodito nel Giardino della Cremazione di Copparo.
Del resto, Astrologo non soffriva di particolari patologie e, prima di quel malore letale, non aveva avuto altri problemi.
Gli accertamenti autoptici inizieranno questo pomeriggio (20 giugno) e a svolgerli sarà il medico legale Donatella Fedeli di Bologna, a cui la Procura di Ferrara ha conferito l’incarico. Contestualmente anche la famiglia nominerà un suo consulente.
Ad assistere i familiari di ‘Astro’ – questo il soprannome con cui lo chiamavano amici e conoscenti – è l’avvocato Paolo Scaglianti, che ringrazia l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine: “A nome della famiglia vogliamo dire grazie al dottor Longhi per la grandissima disponibilità e sensibilità mostrata, oltre che ai carabinieri, che sin da subito ci sono stati molto vicini e ci hanno aiutato”.
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