Orrore e assurdità. Sono queste le parole più utilizzate dagli ‘internauti’ ferraresi per commentare la scelta di Hera di installare una stazione di ricarica per automobili elettriche – con tanto di aree di sosta – in via Scandiana, a pochi passi da due importanti siti museali.
La ‘torretta’, infatti, sorge a pochi passi da Palazzo Schifanoia e di fronte al Civico Lapidario, due musei che ogni anno richiamano turisti da tutto il mondo e sono biglietti da visita dell’offerta turistica e culturale in città.
Un “pugno in faccia” lo definisce qualcuno intanto che dice la sua sotto al post su Facebook in cui si dà conto della nuova installazione, mentre qualcun altro chiede “una punizione per chi lo ha pensato e autorizzato“.
Altri invece, oltre a sottolineare che “per installare quell’obbrobrio è stato eliminato un parcheggio per disabili“, parlano di “ignoranza al cubo” e, rivolgendosi a chi ha dato l’autorizzazione necessaria al progetto, dicono che “dovrebbe essere spaventato da se stesso“.
Sulla questione sono intervenute anche diverse figure attive nel mondo culturale cittadino.
Dall’artista Flavia Franceschini alla guida turistica Alessandro Gulinati, che ironicamente chiede: “C’è un ingegnere che cambia mestiere? Perché – spiega – il problema non è togliere quel coso che sarà tolto, ma togliere lo stipendio a chi lo ha progettato e a chi lo ha permesso. Darci un taglio subito e cambiare aria”.
“Era davvero l’unico posto per metterlo?” si domanda qualcuno, la risposta arriva da un altro utente e – come sempre meno accade sui social – mette stranamente d’accordo tutti: “Si, si poteva mettere in qualsiasi altro posto meno impattante“.
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