Tessera “ad Honorem” del Movimento Federalista Europeo (Mfe) a Patrizio Bianchi ex ministro ed ex rettore di Unife, sempre vicino e supporto scientifico del Mfe. Moltissime le persone presenti a Isco con gli onori di casa che spettano a Anna Quarzi e a Rossella Zadro mentre subito dopo è tempo di alcune riflessioni sulla tornata elettorale appena conclusasi.
Primo tema affrontato l’affluenza a poco meno del 50% con “le elezioni europee usate come test dei partiti e dei loro leader” mentre “non sono stati dibattuti i temi e quale futuro per l’Europa”.
“Sono tre – dicono dal Mfe – i valori dell’Ue, fortemente osteggiati dall’anti: europeismo (antieuropeismo anche se nessuno parla più di uscire dall’UE); ambientalismo (critica al Green Deal); solidarismo (posizioni di tipo individualistico). Miopia sul valore dell’economia verde che rappresenta sviluppo, ricerca, innovazione, lavoro qualificato”.
“Assistiamo – aggiungono – al caudillismo con l’esasperazione della figura del leader, che cozza poi con la gestione della cosa pubblica quotidianamente”.
Bianchi ricorda invece gli anni in cui Prodi era il Commissario europeo e Draghi alla Bce con “l’Unione Europea che cresceva con un ruolo chiave nel mondo mentre oggi è ferma”.
“A che serve – si domanda – l’Europa? Con decenni di politiche europee la speranza di vita dei cittadini si è allungata di vent’anni e più, oggi l’Europa è il luogo meno diseguale del mondo, mentre le disuguaglianze aumentano dappertutto. È poco aver aumentata la speranza di vita e aver mantenuto basse le disuguaglianze?”
Il dibattito si è quindi allargato al rapporto con le giovani generazioni e con la famiglia da intendere quale responsabilità collettiva, recupero del senso della vita collettiva.
Bianchi cita quindi l’art.2 della Costituzione, per la preminenza dei diritti delle persone sullo Stato e il dovere della solidarietà. “Ferrara e provincia con la cattedra Unesco si sono effettuate ricerche che evidenziano come spostandosi dalla via Emilia verso l’area del Delta del Po si trovino parametri molto simili alle zone meno sviluppate del Mezzogiorno d’Italia”.
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