Amsef, approvata la vendita
Approvato l’avvio del percorso di vendita di Amsef e respinta la richiesta di sospensione fino al 31 gennaio, avanzata da Fabio Anselmo
Approvato l’avvio del percorso di vendita di Amsef e respinta la richiesta di sospensione fino al 31 gennaio, avanzata da Fabio Anselmo
In quegli anni a Ferrara permisero di sfogare abbastanza il mio liberalismo: tagliammo la spesa corrente, riducemmo le tasse, abbattemmo il debito pubblico, vendemmo la quota di azioni Hera non vincolate dal Patto di sindacato
Una lettera pubblicata da Estense.com solleva interrogativi che meritano una risposta sui processi che regolano il lavoro pubblico, in particolare nel settore educativo del Comune di Ferrara
Sabato 20, dalle ore 15 alle ore 17:30, Fratelli d’Italia organizza un banchetto per raccogliere le istanze della cittadinanza in piazza Trento Trieste
"Per rimpinguare le casse del Comune di Ferrara cominciano a vendere i gioielli di famiglia". Alfredo Valente, ex presidente di Amsef srl e assessore nella giunta Sateriale, entra a gamba tesa nel dibattito sulla dismissione della partecipata
“Un’operazione dagli aspetti gravissimi, inaccettabili, che desta molta preoccupazione”. È un giudizio nettamente contrario, quello che esprime la Regione Emilia-Romagna, con il presidente, Stefano Bonaccini, e l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, in seguito alla decisione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy di autorizzare il socio pubblico Invitalia a sottoscrivere l’accordo che comporterà l’ingresso di Seri Industrial nel capitale di Industria Italiana Autobus.
“Permane tutta la nostra contrarietà – dicono Bonaccini e Colla – nei confronti del progetto del Gruppo Seri, che non ha le caratteristiche per far reggere una struttura come quella di Industria Italiana Autobus, in quanto questa azienda non ha mai prodotto o commercializzato un autobus, ma solo componentistica”.
“C’è stato inoltre comunicato – proseguono – dell’interesse di fare un accordo con un grande gruppo cinese, che ha già visitato gli stabilimenti. Sarebbe incredibile, nel momento in cui c’è una grande opportunità di mercato nel trasporto pubblico locale in Italia, grazie agli investimenti del Pnrr, consegnarli a imprese estere”.
“Inoltre – aggiungono – ha dell’incredibile che i due gruppi a controllo di Stato, Invitalia e Leonardo, stiano portando avanti un’operazione a precipizio, senza che questa sia accompagnata da un progetto industriale condiviso da tutti”.
“Per questi motivi – concludono il presidente e l’assessore – condividiamo tutte le preoccupazioni espresse in queste ore dalle organizzazioni sindacali, che non sono state chiamate a un incontro con i due Gruppi che hanno presentato delle proposte, per discutere dei rispettivi piani industriali. Riteniamo che questo metodo da parte del Ministero sia molto grave, inaccettabile”.
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