Indiscusso
14 Giugno 2024

“Siamo stanche di passare per puttane”

di Marzia Marchi | 1 min

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L’assessore timoroso

Intervengo per sottolineare per l’ennesima volta (e lo farò fino a che sarò consigliera) che quando si illustra un bilancio, ovvero una serie di numeri che riguardano  i soldi pubblici, sia per chiarezza di esposizione che per trasparenza politica, data la potente digitalizzazione vantata dall’amministrazione comunale, saggio sarebbe proiettare il documento alla pagina di cui si discute e magari, perché no qualche tabella riassuntiva con grafici riepilogativi di quanto si va raccontando

La sicurezza non si impone per legge, si costruisce

C’è uno strano rapporto che lega gli eletti e gli elettori di destra: si chiama paura. Gli eletti hanno paura di non riuscire a convincere i propri elettori della bontà delle proprie leggi e impongono ogni due per tre la fiducia nel voto al Parlamento e gli elettori di destra sono così imbottiti di paure da credersi perseguitati

Non voto a perdere

Sentire dalla bocca di un Ministro della “Repubblica democratica fondata sul lavoro” - art.1 della Costituzione su cui ha giurato - l’invito esplicito a disertare il voto referendario è la cifra distintiva di coloro che approfittano della democrazia

Rifiutiamoci!

Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.

In fondo a destra

Bibbia e moschetto una volta, Bibbia e drone oggi, il resto non cambia!

Tutto drammaticamente vero! La telefonata di un assessore, probabilmente riconfermato, ad un avversario politico per denigrarlo. Forse voleva essere sarcastica ma a Destra l’insulto scappa via facile.

Ci va di mezzo una persona, una donna che ha l’unico torto di essere la compagna dell’avversario. Sulle donne è sempre fin troppo facile inveire doppiamente, soprattutto quando sono brave e fanno paura. E le donne ora fanno paura al maschio medio. Il maschio medio così fortemente sostenuto dalla propaganda vannacciana importata dalla Lega.

Spiace perché l’insulto parte dal Sindaco neo-rieletto o da chi per lui ma soprattutto perché l’occasione la fornisce l’assessore alla cultura. Si badi CULTURA!

Parola agli antipodi dell’insulto. Al di là dell’esprimere la scontata solidarietà alla Senatrice Cucchi, come neoeletta consigliera del Movimento 5 Stelle, oggetto a mia volta, in tempi prepolitici, di insulti sessisti e violenti per aver sostenuto una causa ambientalista, faccio notare che di fronte alle mie querele vinte, il tono dei commenti nei confronti del mio agire politico si è notevolmente ridimensionato per cui occorre reagire, nelle modalità consentite dalla legge ma soprattutto stringendosi come donne tutte in un abbraccio solidale alla Senatrice per far sentire che siamo stanche di passare per puttane ogni volta che mettiamo in crisi la supremazia maschile.

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