Semplici modi in cui le piccole imprese possono migliorare l’efficienza e la produttività
In un contesto competitivo, riuscire a fare di più con meno è spesso ciò che distingue un'attività ben gestita da una in difficoltà
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Il regime fiscale rappresenta l’insieme di norme e obblighi che un’azienda deve osservare per determinare il proprio reddito imponibile e versare le relative imposte allo Stato. Tale sistema stabilisce le tipologie di imposte dovute (come IVA, Ires, Irpef), le modalità di calcolo (ad esempio, attraverso il regime ordinario o forfettario) e i termini di pagamento (tipicamente utilizzando il modello F24). Comprendere a quale regime fiscale l’impresa appartiene è cruciale per garantire la conformità alle leggi tributarie e per evitare sanzioni e complicazioni finanziarie. La scelta del regime fiscale dipende da diversi fattori, tra cui l’attività svolta, il volume d’affari e la forma giuridica dell’impresa, per questo motivo può essere utile chiedere una consulenza ad un servizio come quello offerto da Soluzione Tasse, per trovare la soluzione più adatta.
Il regime forfettario è particolarmente adatto per le piccole imprese e le ditte individuali che non superano un fatturato annuo di 85.000 euro e si caratterizza per la sua semplicità amministrativa e per i benefici fiscali che offre. La tassazione avviene mediante una flat tax con aliquote agevolate: il 5% per i primi cinque anni di attività e il 15% successivamente. Allo stesso tempo, però, la flat tax si applica solo su una percentuale del reddito, determinata attraverso specifici coefficienti di redditività in base al settore di attività.
Il regime forfettario esonera inoltre dall’applicazione dell’IVA sia in fase di emissione che di ricezione delle fatture: un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla riduzione del 35% dei contributi previdenziali. Queste caratteristiche rendono il regime forfettario un’opzione interessante per chi avvia una nuova impresa con previsioni di modesti introiti, garantendo una gestione fiscale semplificata e costi operativi ridotti.
Il regime fiscale ordinario rappresenta la scelta obbligata per le società di capitali (Srl, Spa) e per le imprese che superano i limiti stabiliti per il regime semplificato: 500.000 euro per le prestazioni di servizi e 800.000 euro per le altre attività. Tale regime può essere adottato anche dalle società di persone (Sas, Snc) e dalle ditte individuali che, pur non superando tali soglie, preferiscono una contabilità dettagliata e accurata.
Il regime ordinario è caratterizzato da una gestione fiscale complessa, con maggiori adempimenti burocratici e costi amministrativi: la tassazione per le società di capitali prevede il pagamento dell’Ires al 24% e dell’Irap. Per quanto riguarda l’IVA, questa deve essere versata mensilmente, non trimestralmente come nel regime semplificato.
Per le società di persone e le ditte individuali, la tassazione è simile a quella del regime semplificato, implicando il pagamento dell’Irpef con aliquote progressive e richiede una rigorosa tenuta della contabilità, includendo la redazione di bilancio e la presentazione di vari modelli fiscali, rendendolo adatto per le imprese con una struttura più articolata e un volume d’affari.
Il regime fiscale semplificato rappresenta una soluzione intermedia tra il forfettario e l’ordinario, destinato principalmente a ditte individuali e società di persone (Sas o Snc) che non superano determinati limiti di ricavo annuali: 500.000 euro per le prestazioni di servizi e 800.000 euro per le altre attività, e richiede meno adempimenti burocratici rispetto al regime ordinario, mantenendo comunque una gestione fiscale più completa rispetto al regime forfettario.
La determinazione del reddito avviene secondo il principio di cassa, includendo solo i ricavi e i costi effettivamente sostenuti nell’anno solare. Le imposte principali da versare sono l’Irpef, che varia dal 23% al 43% in base alla base imponibile, e l’Irap per coloro che possiedono un’autonoma organizzazione. L’IVA deve essere pagata trimestralmente basandosi sulla differenza tra l’IVA a debito e quella a credito.
Oltre alle imposte, le imprese devono versare i contributi previdenziali richiesti dall’INPS o dalla Cassa di Previdenza di appartenenza professionale: questo regime offre un buon equilibrio tra semplicità amministrativa e completezza contabile, risultando così adatto per le imprese con una struttura e un volume d’affari moderati.
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