Dalla Toscana una menzione d’onore per il ferrarese Sergio De Marchi
Menzione d’Onore ricevuta dal ferrarese Sergio de Marchi al Premio Internazionale artistico-letterario Nuovi Occhi sul Mugello
Menzione d’Onore ricevuta dal ferrarese Sergio de Marchi al Premio Internazionale artistico-letterario Nuovi Occhi sul Mugello
Venerdì 20 giugno alle 16:30 e alle 17:30, visite guidate al Centro Studi Bassaniani
Venerdì 20 giugno, al Korova Milk Bar, Ferrara ospita la presentazione di “Samurai Gravel. Viaggio in bicicletta in Giappone per riscoprire la bellezza dentro di noi”, il nuovo libro di Caterina Zanirato
Mercoledì 18 giugno alle 21.15 il Teatro Ferrara Off ospita il debutto di "Ode alla distruzione" nell’ambito della 9° edizione di Bonsai, il Festival di Teatro contemporaneo.
C’è una fiera dove si raccontano le paure. Paure che diventano fiaba, leggenda, memoria. È piccola, si osserva in silenzio, uno spettatore alla volta. Sono storie nate nelle campagne ferraresi, dai racconti sussurrati nei cortili e tramandati a voce. Arrivano da Ferrara, ma hanno incantato perfino la Corea del Sud. Ora ritornano a casa, nella loro città, per farsi ascoltare. Si tratta de “La piccola fiera della paura” di Officina Teatrale A_ctuar
Giovedì 13 giugno alle ore 18 presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino Libreria Libraccio di Ferrara, Daria Bignardi presenta “Ogni prigione è un’isola” (Mondadori). Dialogano con l’autrice Fabio Anselmo e Ilaria Cucchi.
Dalla quarta di copertina:
Il carcere è come la giungla amazzonica, come un paese in guerra, un’isola remota, un luogo estremo dove la sopravvivenza è la priorità e i sentimenti primari sono nitidi”: forse è per questo che, da narratrice attratta dai luoghi dove “l’uomo è illuminato a giorno”, Daria Bignardi trent’anni fa è entrata per la prima volta in un carcere. Da allora le prigioni non ha mai smesso di frequentarle: ha collaborato con il giornale di San Vittore, portato in tv le sue conversazioni coi carcerati, accompagnato sua figlia di tre mesi in parlatorio a conoscere il nonno recluso, è rimasta in contatto con molti detenuti ed è tuttora un “articolo 78”, autorizzata cioè a collaborare alle attività culturali che si svolgono in carcere. Ha incontrato ladri, rapinatori, spacciatori, mafiosi, terroristi e assassini, parlato con agenti di polizia penitenziaria, giudici, direttori di istituto. Per scrivere di quel mondo si è ritirata per mesi su un’isola piccolissima: Linosa. Ma il carcere l’ha inseguita anche lì. E gli incontri e la vita sull’isola sono entrati in dialogo profondo con le storie viste e ascoltate in carcere. Bignardi ci racconta il suo viaggio nell’isolamento e nelle prigioni, anche interiori, con la voce unica con cui da sempre riesce a trasportarci al centro delle esperienze, partendo da sé, mettendosi in gioco, così come ha fatto la mattina del 9 marzo 2020 in un video girato di fronte a San Vittore, mentre alcuni detenuti salivano sul tetto unendosi alle rivolte che stavano scoppiando in molte carceri italiane. In seguito a quegli eventi sarebbero morte tredici persone recluse.
“So come vanno le cose col carcere” scrive, “il carcere lo odiano tutti. Alcuni amano il carcere degli altri, per così dire”: parlarne è un gesto inevitabilmente politico, perché rivolgendo lo sguardo al carcere lo si rivolge al cuore della società, ma questo è anche e prima di tutto un libro personale, in cui ogni cosa – ritratti, riflessioni, cronaca, ricordi – è cucita assieme dalla scrittura limpida e coinvolgente di Daria Bignardi.
Daria Bignardi, nata a Ferrara, da molti anni vive a Milano. Ha pubblicato per Mondadori i romanzi Non vi lascerò orfani (premio Rapallo, premio Elsa Morante, premio Città di Padova), Un karma pesante, L’acustica perfetta, L’amore che ti meriti, Santa degli impossibili, Storia della mia ansia e Oggi faccio azzurro, e per Einaudi Libri che mi hanno rovinato la vita, tutti grandi successi editoriali tradotti in molte lingue.
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