Cronaca
11 Giugno 2024
Al momento i Di Gaetano si trovano nel carcere di via Arginone e il processo approderà alla fase dibattimentale il 7 novembre

Big Town. I Di Gaetano saranno processati in Corte d’Assise

di Davide Soattin | 2 min

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Saranno processati, davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Ferrara, il 41enne Mauro Di Gaetano e suo padre, il 70enne Giuseppe, entrambi accusati per l’uccisione del 42enne Davide Buzzi, massacrato lo scorso 1° settembre all’interno del bar Big Town di via Bologna.

A deciderlo ieri (lunedì 10 giugno) è stato il gup Danilo Russo, dopo un’udienza fiume durata oltre otto ore, accogliendo la richiesta della pm Barbara Cavallo, che ne aveva chiesto il rinvio a giudizio, contestando ai due sia l’omicidio in concorso, aggravato dalla crudeltà che il tentato omicidio – sempre in concorso – per le ferite inferte al 21enne Lorenzo Piccinini, operato d’urgenza e ricoverato al Sant’Anna, dove è rimasto per oltre un mese e mezzo prima di essere dimesso, riuscendo a salvarsi miracolosamente nonostante le lesioni subite nello scontro.

In aula, i legali difensori dei due – gli avvocati Michele Ciaccia, Stefano Scafidi e Giulia Zerpelloni – hanno sollevato numerose eccezioni relative all’utilizzabilità di alcuni atti di indagine, nello specifico accertamenti medico-legali e intercettazioni, ma anche sulle costituzioni di parte civile. Hanno inoltre chiesto l’esclusione dell’aggravante della crudeltà, che avrebbe potuto permettere di accedere al rito abbreviato. Il gup però le ha respinte tutte, confermando il rinvio davanti alla Corte d’Assise.

Al momento i Di Gaetano si trovano nel carcere di via Arginone e il processo approderà alla fase dibattimentale il 7 novembre.

Contestualmente, il gup ha accolto la richiesta di rito abbreviato per il 21enne Lorenzo Piccinini, difeso dall’avvocato Giampaolo Remondi. Il ragazzo è accusato di tentata estorsione aggravata ai danni di Mauro Di Gaetano dal momento che, nella serata del 1° settembre, insieme a Buzzi, il giovane si era presentato con una tanica di benzina nel locale, che aveva appoggiato sul bancone con intenzioni minatorie al fine di estorcere, come ‘pizzo’, la somma di 3.000 euro mensili al proprietario del bar.

Per la sua posizione, la data fissata per la discussione è quella del 14 novembre.

Nel procedimento si sono costituiti parte civile il padre e i due fratelli di Buzzi, tramite l’avvocato Andrea Zamperlini, mentre ad assistere la madre, l’altro fratello e la compagna di Buzzi sono gli avvocati Francesco Mantovani e Gian Luigi Pieraccini, che fuori dall’aula sottolineano come “non sia mai stato offerto un euro, né tantomeno una lettera di scuse” da parte dei Di Gaetano, che – secondo i due avvocati – non avrebbero quindi “mai dimostrato il loro dispiacere nei confronti dei parenti sopravvissuti“.

 

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