Ars et Labor, ecco i prezzi della campagna abbonamenti
Presentata la campagna abbonamenti dell'Ars et Labor Ferrara per il campionato di Eccellenza 2025-26. Di seguito tutti i dettagli
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Nella mattinata di mercoledì 13 agosto, i carabinieri di Codigoro hanno denunciato in stato di libertà un 37enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di lesioni personali stradali e omissione di soccorso
Serata movimentata tra due coinquilini 23enni originari della provincia di Brindisi. Per l'aggressore disposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa che ha ricevuto una prognosi di dieci giorni
Sembrava un incidente come tanti altri quello avvenuto la notte del 16 aprile scorso in viale Adriatico, nel territorio di Masi Torello. Un'auto fuori strada, finita contro un palo e incastrata nel fossato. Ma quando gli agenti della Polizia Locale Terre Estensi sono arrivati sul posto, si sono trovati di fronte a una situazione ben più complessa
Si è spento ieri, all’età di 95 anni, Alfredo Diana, figura di spicco della politica agricola italiana ed europea. A esprimere profondo cordoglio è stato il presidente di Cso Italy, Paolo Bruni, che ha voluto condividere un ricordo personale del ministro scomparso
Quattro anni e tre mesi. È la pena che il collegio del tribunale di Ferrara ha inflitto a un 49enne ferrarese per pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 – secondo la Procura – avrebbe ‘sedotto’ una ragazzina all’epoca dei fatti 14enne, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali – come ricariche telefoniche – per provare a ottenere in cambio la sua fiducia.
La sentenza è arrivata ieri (giovedì 5 giugno) e prevede anche la condanna a 18.000 euro di multa e la misura di sicurezza del divieto di avvicinamento e di lavoro nei luoghi frequentati da minorenni per un anno, da rispettare una volta espiati gli oltre quattro anni inflitti dai giudici.
Secondo quanto contestato dal pm Marco Imperato, che aveva chiesto tre anni, tutto sarebbe partito da alcuni messaggi su Instagram che l’uomo, fingendosi un’altra persona, avrebbe iniziato a inviare alla presunta vittima con l’obiettivo di entrarci in confidenza e di sfidarla a scrivere ad un adulto, suggerendole di mettersi in contatto con il proprio profilo reale. Una volta in contatto, la conversazione si sarebbe poi spostata su WhatsApp, dove l’imputato avrebbe continuato uno scambio molto più spinto e con richieste di vario tipo, disturbando e importunando la giovane anche con telefonate notturne, fino a quando l’avrebbe addirittura invitata a casa sua per avere un rapporto sessuale, che per sua fortuna non avvenne.
Provvidenziale fu infatti l’intervento di un’amica, che riuscì a dissuadere e indurre la presunta vittima a raccontare tutto ai genitori.
“Solo a pensare che un uomo possa contattare una ragazzina di 14 anni mi viene la pelle d’oca. È qualcosa che come genitore proprio non capisco” aveva commentato l’imputato nelle precedenti udienze, negando categoricamente di aver avuto contatti in privato e di aver scambiato messaggi con l’adolescente, dicendo inoltre di “non aver nemmeno mai scambiato foto intime con nessuno” e di “non riuscire a spiegare” quelle telefonate notturne che – stando ai tabulati telefonici – avrebbe fatto al cellulare della giovane.
“Non ho nemmeno mai fatto ricariche telefoniche” aveva aggiunto l’accusato, riferendo di “non avere una spiegazione, né una idea del motivo” per cui si trovava “coinvolto in questa storia“.
Le motivazioni della sentenza sono attese entro 90 giorni.
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