Come è ben noto, gli analisti dei dati turistici, spulciando fra cifre di arrivi e presenze – imprescindibili parametri – tendono a focalizzarsi sulla comparazione fra i primi mesi del 2024, i dati ormai acquisiti del 2023 e le cifre di arrivi e presenze registrate nel 2019, per capire o meno se vi sia un incremento dei flussi in epoca post-pandemica.
Poiché al turismo straniero è attribuita mediamente una maggiore capacità di spesa, tale da agire maggiormente sull’indotto, non sorprende che vi si dedichi particolare attenzione.
Se nel 2023 il turismo regge bene sulla costa ( Comacchio con i suoi lidi mostra un incremento rispetto al 2019) non altrettanto si può riscontrare nella città estense.
Si prende atto, infatti, che la presenza di turisti stranieri a Ferrara nel 2023, pur avendo superato i numeri del 2022, è molto distante dai flussi pre-Covid, con una percentuale che si attesta su di un meno 22%, in controtendenza con altri centri della nostra regione ( ad esempio Modena, dove il turismo straniero ha mostrato un sensibile incremento).
Perché questo trend negativo e cosa si può fare a livello comunale per migliorare la situazione?
In un turismo post-pandemico sempre più targetizzato e tailor-made è quasi inevitabile riconoscere che purtroppo Ferrara non sfonda sul mercato internazionale poiché non ha un brand e una identità forte e caratteristica capace di imporsi oltralpe.
Non è inusuale interloquire con turisti americani e più genericamente extra-europei che chiedono alle guide turistiche se è a Ferrara che vengono prodotte le rosse macchine sportive o estratto il famoso marmo bianco (confondendolo con Carrara). A me personalmente , come guida turistica, è capitato più volte.
Naturalmente si tratta di turisti sprovveduti , con livello culturale medio basso. Tuttavia rimane il fatto che Ferrara non ha un marchio internazionale che afferisca ad un’identità culturale o produttiva capace di sfondare sul mercato internazionale, soprattutto extra-europeo, come il Rinascimento a Firenze, il Palio a Siena, i mosaici a Ravenna, l’Università, la gastronomia e le due torri a Bologna, le ceramiche a Faenza, l’Arena e Giulietta e Romeo a Verona, la Food-Valley e Motor-Valley a Modena, tanto per citare realtà relativamente vicine.
Ferrara, negli Usa, per il turista medio, è una fabbrica di dolciumi (Ferrara Candy Company di Chicago) a meno che non abbiano visto il film The Garden of the Finzi-Continis che vinse il premio Oscar a Hollywood come miglior film straniero nel 1972 o non abbiano letto importanti recenti articoli come quello apparso sul New York Times nell’aprile 2019 su Meis e la comunità ebraica di Ferrara che ha creato un piccolo flusso statunitense di turisti interessati all’ebraismo.
Che fare a livello comunale per quanto riguarda la promozione sui mercati internazionali, al di là di quelli europei , che facciano maggiormente conoscere la nostra città all’estero?
Non ci sono alternative. L’unica possibilità, a nostro avviso, è promuovere (con investimenti mirati su maggiori indicizzazioni in rete) un brand della nostra città che non competa o si confonda con marchi più forti a noi limitrofi.
Puntare su Ferrara città del Rinascimento, si, certo, ma abbinata al “paesaggio culturale” del suo Delta antropizzato dalle Delizie Estensi (come si esplicita nelle motivazioni che la riconoscono città Unesco) valorizzando anche le sue vie d’acqua e proposte di cicloturismo sostenibile.
Inoltre: necessita investire con molta più incisività sulla presenza degli asset turistici della nostra città nelle maggiori borse internazionali del Turismo , come l’Itb di Berlino, l’Imex di Francoforte , il Bite di Pechino, il Wtm di Londra , l’Iltm di Dubai, …e altre , altrimenti continueremo a incontrare turisti stranieri che scambiano Maranello con Ferrara e cercano il marmo bianco che scolpiva Michelangelo nella patria dell’argilla.
Naturalmente, fra i destinatari del la nostra esortazione includiamo il consorzio In Ferrara, unico ente del nostro comune deputato a svolgere la promozione turistica del nostro territorio, perché no, anche all’estero.
Claudio Fochi – Candidato Movimento 5 Stelle al Consiglio Comunale di Ferrara