Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
I dati a fine 2024 appena pubblicati dalla Banca d’Italia e ripresi dall’Ufficio Studi Fisac Cgil fotografano una situazione preoccupante per il sistema del credito nella provincia di Ferrara
Synergie Group, network internazionale e quinta agenzia per il lavoro in Europa, e Spal, lo storico club di calcio di Ferrara, organizzano un momento di incontro fra imprese locali e chi è alla ricerca di nuove prospettive professionali
Il coordinamento degli assessori regionali alle Politiche Agricole, all’unanimità, ha riconosciuto le ragioni della filiera agricola del fiore di canapa industriale e ha formalmente richiesto al Governo la modifica dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza
"Anche i giganti del tech devono rispettare le regole. Le aziende non possono modificare unilateralmente i contratti o limitare i diritti degli utenti senza motivo"
Sarà il ferrarese Stefano Zaghi, 64 anni, contitolare di un’azienda agricola di famiglia il nuovo presidente della sezione proteoleaginose (girasole, soia, colza) di Confagricoltura Emilia Romagna per il prossimo quadriennio.
Attuale vice presidente provinciale della medesima sezione, Zaghi ha nel suo curriculum anche l’esperienza professionale di medico veterinario, un bagaglio di conoscenze e competenze che lo porterà a rappresentare con cognizione di causa anche le istanze di livello regionale nel quadro nazionale.
“Mi troverò ad affrontare tutte le situazioni che riguardano oggi l’agricoltura estensiva nel suo complesso – ha commentato l’imprenditore agricolo – dalle modalità d’applicazione dei fitofarmaci fino alla limitazione della volatilità dei prezzi con cui vengono pagati i nostri prodotti, prezzi che negli ultimi tempi subiscono oscillazioni improvvise da un anno all’altro”.
La categoria ha da tempo ritenuto rilevante la riduzione della filiera di prodotto come strumento per attutire l’impatto dei prezzi nei vari passaggi commerciali, ma per contrastare le improvvise variazioni occorre altro: “oggi più di ieri gli sbalzi sono sempre più repentini”, ha spiegato Zaghi che ha nel cuore anche il dialogo con le autorità e le istituzioni pubbliche e private di settore per ottenere “quegli ausili, alla pari di altre nazioni, che possano meglio garantirci di fronte al cambiamento climatico, con contributi pubblici più commisurati a queste nuove, e sempre più ricorrenti, situazione climatiche”.
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