Cronaca
6 Giugno 2024
I due sono a processo per fatti risalenti al 2016, quando avrebbero fatto presunte pressioni nei confronti di due medici per non accettare i posti in Cardiologia al Sant'Anna. La pm Cavallari: "Condannateli"

Tentata concussione. Chiesti quattro anni per i cardiologi Ferrari e Guardigli

L'ingresso dell'ospedale di Cona
di Davide Soattin | 1 min

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Quattro anni ciascuno. Sono quelli che ieri (mercoledì 5 giugno) la Procura di Ferrara ha chiesto per il cardiologo di fama internazionale Roberto Ferrari e il medico Gabriele Guardigli, rispettivamente ex primario e attuale primario del Sant’Anna di Cona, entrambi finiti davanti al collegio del tribunale per tentata concussione.

I due sono a processo per fatti risalenti al 2016, quando – secondo la ricostruzione della pm Isabella Cavallari, titolare del fascicolo di indagine – avrebbero fatto presunte pressioni nei confronti di due medici per non accettare i posti in Cardiologia al Sant’Anna, per i quali si stavano scorrendo le graduatore formate nel 2010.

Uno dei due medici però, Chiara Carrescia, oggi parte civile nel procedimento assistita dagli avvocati Fabio Anselmo e Silvia Galeone, registrò l’incontro che ebbe con Ferrari e Guardigli e che per gli inquirenti è la principale prova della presunta tentata concussione.

I due imputati, sentiti nella scorsa udienza, avevano respinto ogni accusa, negando ogni addebito avanzato dagli uffici di via Mentessi nei loro confronti e spiegando la loro versione dei fatti, con Ferrari che, a proposito delle presunte pressioni fatte a Carrescia per non accettare il posto, disse che “nessuno avrebbe avuto il potere di non assumerla“.

Si torna in aula il 4 luglio quando, dopo le arringhe di parte civile e difesa, è attesa la sentenza.

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