Nelle settimane scorse in occasione del fortunale temporalesco abbiamo assistito ai soliti e continui allagamenti di vie ed abitazioni nella zona di borgo punta con quella famiglia che ogni volta finisce sott’acqua.
Io quella zona la conosco bene perchè ci ho abitato 60 anni. Ebbene mai abbiamo assistito ad allagamenti di quel genere fino a quando sono arrivati i palazzinari a cementificare in maniera massiccia ogni piccolo appezzamento di terreno agricolo che in precedenza drenava in maniera naturale le acque meteoriche cedendole prima alla falda e via via verso canali di scolo, fiume Po, fino al mare. Ancora oggi grazie a piani regolatori massivi che incentivano la bieca cementificazione e quote delle costruzioni sempre più alte rispetto al piano di campagna e alla vecchia urbanizzazione assistiamo alle tristi conseguenze ad ogni fortunale.
Va da sé che la cementificazione intensiva ad ogni occasione si trasforma in una pista da corsa che l’acqua percorre dalle zone più alte a quelle più basse andando a depositarsi nelle abitazioni e nelle urbanizzazioni più vecchie finendo per allagare le abitazioni e quasi tutta la via Magnoni con 60cm di altezza dell’ acqua.
Vien da chiedersi ma possibile che dopo ciò che è avvenuto e abbiamo visto in Romagna, in sede di piano regolatore a Ferrara non si tenga conto dello smaltimento delle acque meteoriche in concerto con Hera, lavori pubblici del comune, depuratore e la bonifica ferrarese. Tutti enti a cui peraltro tutti i cittadini ferraresi pagano imposte, tributi e balzelli per gestire in maniera corretta lo smaltimento delle acque.
Speriamo e confidiamo per il futuro nel pragmatismo e programmazione degli organi preposti alla gestione della città e dei suoi servizi.
Grazie
Mauro Fabbiani