di Nicolò Govoni
Concerti privati con i soldi dei cittadini, propaganda politica pagata da non si sa chi, ‘amici degli amici’ che incassano quasi un milione di euro di denaro dei contribuenti.
C’è tutto questo nell’ultima conferenza stampa del candidato civico del centrosinistra Fabio Anselmo. Una conferenza stampa nel corso della quale l’avvocato, diventato famoso per la difesa dei diritti umani, sgancia letteralmente una bomba.
In sostanza Anselmo chiede chiarimenti da parte dell’amministrazione Fabbri sull’organizzazione dei grandi eventi e sull’uso del denaro pubblico, facendo seguito alle interrogazioni di Anna Ferraresi e Davide Nanni. E, senza giri di parole, invita il portavoce del sindaco, Michele Lecci (già noto per il fantomatico shitstorming e che gestisce le pagine social del sindaco) a chiarire la propria posizione dopo la condanna del Garante delle comunicazioni per propaganda con i soldi dei contribuenti.
“Non ci opponiamo ai concerti, ma noi non vogliamo che i ferraresi li paghino senza andarci”, chiarisce Anselmo. Ma il punto è che “negli ultimi cinque anni somme di denaro consistenti sono state pagate da enti che non hanno nulla a che fare con i concerti, come Amsef, Ferrara Tua, Comune di Ferrara, e le farmacie comunali; e questo in parte con bandi regolari, in parte come sponsorizzazioni legate sempre agli stessi soggetti. Mi risulta che somme di denaro consistenti siano legate ad attività sponsorizzate o ad affidamenti diretti: a ciò si aggiunga che i bandi di gara negli ultimi due anni hanno visto vincitori gli assegnatari di certe attività o persone a loro legate”.
Per ‘persone a loro legate’ Anselmo indica i classici ‘amici degli amici’. Nello specifico l’avvocato fa il nome di Fabio Marzola, per anni gestore della discoteca Madam, all’interno della quale – fa notare il candidato – per anni ha lavorato Michele Lecci, oggi portavoce del sindaco (non si sa se quello espletato da Lecci fosse lavoro retribuito o semplice volontariato).
“Il nome di Fabio Marzola – attacca Anselmo – figura in quasi tutte queste associazioni e società, ed è il principale interlocutore del Comune dal 2019-2020 per questi eventi”. E il comune denominatore tra Alan Fabbri e Marzola “è Michele Lecci, il portavoce del sindaco. Lui è stato responsabile comunicazione del Madame Butterfly: è un caso che dal 2019 inizino le fortune di Marzola, che prima aveva il Madam? Magari è una coincidenza, che a lui però frutta 900 mila euro dal 2019 al 2023”.
“Non sto dicendo che sia illecita la corresponsione di queste somme”, specifica il candidato sindaco. “Mi chiedo se sia giusta. Cui prodest? Fabbri deve dare una risposta: perché queste somme si aggiungono a ulteriori somme per altri eventi”.
Un altro concetto espresso dal civico è che non si può sacrificare uno spazio pubblico per fini e profitti privati: “Qual è il ritorno? Se sequestriamo una piazza e le attività commerciali, a chi giova? Aggiungo: tutte queste società coinvolte negli eventi hanno sede in via Padova, allo stesso numero civico. Un’altra coincidenza. Qual è il senso che spinge una buona amministrazione a pagare somme di denaro così importanti per finanziare eventi che dovrebbero finanziarsi da soli? Cosa ci guadagna in ritorno d’immagine l’Amsef a pagare 213 mila euro nel solo 2023 di sponsorizzazione? Posso capire ditte private che hanno ritorno d’immagine, ma l’Amsef? E Ferrara Tua?”.
Ma non c’è solo Marzola nella rubrica degli ‘amici’. Un altro nome che Anselmo estrae dal cilindro è quello di Nicola Borsetti, titolare di un’agenzia di comunicazione e nominato proprio durante l’amministrazione Fabbri presidente dell’Ente Palio.
Il candidato di centrosinistra ricorda che oltre 600 mila euro sono stati erogati dal Comune e dalle sue controllate in sponsorizzazioni a Borsetti negli ultimi anni: “Sono domande semplici: perché nessuno risponde? Qual è il senso del logo Amsef nell’organizzazione di un concerto? Non sto dicendo che sia illecito: ma qual è il ritorno d’immagine?”.
“Potrei capire – concede – se fosse un investimento oculato nell’interesse della città come momento di attrazione nazionale, europeo e anche mondiale, come potevano essere le mostre a Palazzo dei Diamanti. Ben vengano. Ma per questa roba qua no: Monsterland, Oktoberfest, non c’è niente di ferrarese”.
Anche perché se si danno tanti soldi ai privati per iniziative private, la coperta diventa corta per i servizi pubblici: “l’Asp non ha più risorse, e il suo bilancio è lo stesso dal 2019: non sono tanti i 7,5 milioni lì investiti”.
“Io non voglio abolire i concerti – precisa Anselmo -. Ma abbiamo un nucleo di sofferenza in questa città, le parti fragili della popolazione sono in difficoltà e così le associazioni, che cercano di supplire alla carenza di intervento del servizio pubblico”.
Infine, l’avvocato si rivolge direttamente al portavoce di Fabbri, Lecci, che riprende con dei video ogni appuntamento elettorale del primo cittadino: “Tu stai lavorando per il sindaco, e sei pagato dal Comune. In questi giorni stai lavorando per la sua campagna elettorale. E allora chi ti paga? Chi gestisce la pagina di Fabbri? Anche perché l’Agcom ha parlato di risorse pubbliche usate a scopi privati. Chi paga la comunicazione di Alan Fabbri e della Lega? Chi paga Lecci? Lui lavora per promuovere Alan Fabbri o il Comune?”.
“Noi siamo cittadini e abbiamo diritto di avere delle risposte”, conclude Anselmo. “Dico alla città: non rassegnatevi, votate senza distrarvi, per chi volete: ma che sia un voto consapevole”.
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