Politica
2 Giugno 2024
Intervento di Davide Nanni, storico e candidato consigliere del Pd, sulla festa del 2 Giugno

Non più sudditi ma cittadini

di Redazione | 3 min

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di Davide Nanni*

Il 2 giugno 1946 gli italiani scelsero di non essere più sudditi ma cittadini. Nella nostra Repubblica la sovranità appartiene al popolo, che la esercita “nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione”.

Può sembrare banale ricordarlo, perfino scontato, eppure non lo è: la democrazia non è mai scontata, specie in un Paese che ha visto crescere in maniera esponenziale il tasso di astensionismo negli ultimi dieci anni. Complice una politica spesso lontana dai problemi concreti delle persone, milioni di italiani si rifugiano nel non voto.

Una scelta che ha lasciato e lascia campo libero a chi pratica la politica in modo spregiudicato, trascurando il bene comune per alimentare piccoli interessi di parte. Preoccupa quanto sta emergendo dalle inchieste sulla corruzione in Liguria mentre a Ferrara abbiamo evitato per un soffio gli effetti nefasti della grande speculazione privata legata al progetto Fe.ris: un maxi ipermercato a pochi metri dalle Mura rinascimentali, bloccato da un sussulto di indignazione collettiva.

L’8 e il 9 giugno saremo chiamati a votare, a scegliere se cambiare questo modo di fare politica oppure rassegnarci al declino di un territorio sempre più chiuso in sé stesso, invecchiato e marginale sul piano economico. In gioco però non ci sarà solo il futuro di Ferrara ma di un intero continente: l’Europa.

Problemi epocali come la guerra in Ucraina, le grandi migrazioni e l’adattamento al cambiamento climatico possono trovare una soluzione efficace solo a livello europeo, superando il meccanismo dei veti nazionali. Le sfide che il futuro Parlamento europeo dovrà affrontare saranno molteplici e tutte determinanti: spingere per una revisione dei Trattati che renda più democratico ed efficace il governo dell’Unione, promuovere una politica fiscale comune che eviti la concorrenza sleale tra imprese europee e favorisca meccanismi di welfare comuni, ridefinire scelte che impattano direttamente sulle nostre vite quotidiane in settori chiave come l’agricoltura, l’automotive, l’energia, le nuove tecnologie.

Per questo abbiamo il dovere e la necessità di guardare oltre l’orizzonte angusto di chi sta facendo campagna elettorale con il solo obiettivo di misurare l’indice di gradimento del proprio nome. In un recente dibattito organizzato a Ferrara dal Movimento Federalista Europeo, i candidati di Lega e Fratelli d’Italia non si sono nemmeno presentati: una scelta politica che dimostra quanto poco interessi il futuro dell’Europa alle destre nostrane. Giorgia Meloni e Matteo Salvini, del resto, propongono ai loro elettori una piccola Italia in un continente diviso e irrilevante.

Noi però abbiamo bisogno di un’Europa forte, coesa, sovrana: è quello che sognavano i nostri Padri costituenti, è il futuro che possiamo ancora costruire insieme. Dipende solo da noi: l’8 e 9 giugno andiamo a votare, scegliamo di essere protagonisti anziché sudditi rassegnati.

*candidato consigliere comunale Lista PD Ferrara

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