Oggi infatti, una delle denunce dei residenti, è proprio quella di non sapere cosa si farà nell’area retrostante il complesso, dove c’era il parcheggio dell’ex Palaspecchi. Vezzali fa sapere che alcuni inquilini che risiedono sul lato che guarda quello spazio sono in affitto e ancora in attesa di comprare perché “non sanno cosa verrà fatto”. Se infatti si dovesse portare a termine il progetto iniziale di un parco sarebbero ben propensi mentre invece se dovesse essere costruita una palazzina le valutazioni sarebbero diverse.
Nel complesso pare comunque una zona ben costruita con case che soddisfano gli inquilini per coibentazione, rumorosità e fattezze, unico punto dolente sarebbero i servizi. Due le principali recriminazioni, la scarsa connessione con mezzi di trasporto pubblici e la mancanza di punti di aggregazione come la biblioteca con cui si era aperto o una sala polivalente dove potersi ritrovare. “Ci sembra di stare in un dormitorio, una cattedrale nel deserto – dice Vezzali – mentre a distanza di quattro\cinque anni siamo ancora circondati da ruderi”. “Il vecchi parcheggio – continua – è pieno di acqua e questa amministrazione aveva promesso di sistemarlo”. Il progetto però pare arenato o per lo meno in ritardo visto che “l’assessore Maggi aveva assicurato che i lavori sarebbero partiti entro metà maggio mentre ad oggi non sono iniziati”.
Unica comunicazione che pare abbiano avuto è stato “un post su Facebook di febbraio del sindaco nel quale compariva un render su cosa si pensa di fare ma ufficialmente non sappiamo nulla”. Nel parco pare debbano venire costruiti impianti sportivi “di cui però non si capisce l’intento”. Insomma, la sensazione riportata è quella di uno scarso coinvolgimento dei cittadini e non a caso Tagliani ricorda l’Urban Center che aveva dimora all’ex Mof, “un luogo dove si discuteva pubblicamente e si incrociavano le idee con i cittadini”.