Cronaca
28 Maggio 2024
Si farà il processo ad Alberto Dallari, il 69enne medico di Reggio Emilia, accusato di omissione di soccorso dopo aver preso in cura domiciliare il paziente Mauro Gallerani, 68enne di Corporeno

Prescrisse l’ivermectina a paziente che morì col Covid. Medico no vax sarà processato

Alberto Dallari
di Davide Soattin | 3 min

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Andrà a processo Alberto Dallari, il 69enne medico (oggi in pensione) di Reggio Emilia, accusato di omissione di soccorso dopo aver preso in cura domiciliare il paziente Mauro Gallerani, 68enne di Corporeno colpito dal Covid-19 e poi morto dopo un mese di ricovero ospedaliero.

La decisione del giudice Giuseppe Palasciano è arrivata durante l’udienza predibattimentale di ieri (lunedì 27 maggio) dopo la citazione diretta a giudizio avanzata dalla Procura di Ferrara.

Dallari – un medico volontario del gruppo Ippocrate.org, però non coinvolto in questo caso – usò il protocollo di cura propagandato come efficace dal sito, che prevedeva l’uso di ivermectina (farmaco antiparassitario di prevalente uso veterinario) e la colchicina (farmaco indicato per la cura della gotta) e si rapportò tramite un programma terapeutico di telemedicina con Gallerani, che aveva posizioni contrarie al vaccino ed entrò in contatto con lui per tramite di una sua amica, solo via messaggi.

Nello specifico, oltre a prescrivergli farmaci considerati inefficaci, non raccomandati e controindicati dal Ministero della Salute, dall’Aifa e dalla letteratura internazionale per il trattamento del Covid-19, Dallari avrebbe anche chiesto a Gallerani di comunicargli due volte al giorno, con sms, i dati relativi alla sua temperatura corporea, alla saturazione di ossigeno e alla frequenza cardiaca.

Il medico prese in carico Gallerani il 25 agosto 2021, ma le sue condizioni di salute precipitarono e il 3 settembre venne portato dalla sua amica all’ospedale, quando il suo quadro clinico era già molto critico, con la saturazione a 57. Al Sant’Anna di Cona, i sanitari fecero di tutto per provare a salvarlo, ma il 7 ottobre, dopo oltre un mese di ricovero, morì. Fu lo stesso ospedale a segnalare la situazione alla Procura  di Ferrara.

Il pm Ciro Alberto Savino ha indagato il medico inizialmente per l’ipotesi di reato più grave, quella di omicidio colposo dovuto all’uso di una cura non adeguata. Gli accertamenti tecnici eseguiti però, da quanto si apprende, non avevano stabilito l’esistenza di un nesso univoco tra la cura errata e il decesso del paziente, che aveva anche altri gravi problemi di salute, né hanno potuto dare la necessaria certezza, richiesta dalla giurisprudenza, che la cura ‘standard’ lo avrebbe sicuramente salvato, anche se la probabilità stimata è più elevata.

Però, secondo la Procura, quel metodo di gestione del paziente a domicilio e tramite messaggi via WhatsApp non rispettò la diligenza richiesta a un medico e costituì un’omissione di soccorso da parte di Dallari, assistito dall’avvocato Linda Corrias.

Per il pm Ciro Alberto Savino, nonostante l’evoluzione della malattia in Covid-19 grave con serio e concreto pericolo per la vita, il medico avrebbe infatti omesso di attivarsi tempestivamente per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza al paziente, come avvertire l’autorità sanitaria o ordinare egli stesso la doverosa ospedalizzazione, aggiungendo – sostiene la Procura – di non effettuargli né chiamate né messaggi vocali, rispondendo solo alcuni giorni dopo, quando ormai Gallerani versava in grandissime condizioni, con laconici sms contenenti le prescrizioni a distanza di farmaci inadeguati allo scopo.

Si torna in aula il 1° ottobre.

 

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